Santa Benedetta della Croce – Edith Stein

Dal 5 agosto al 9 agosto c’è stato il suo trasferimento ad Auschwitz insieme alla sorella che l’aveva seguita nel Carmelo di Echt, in Olanda.
Secondo le testimonianze di alcuni sopravvissuti emerge il suo impegno soprattutto nell’accudire i bambini che spesso erano stati abbandonati addirittura dalle madri, le quali non erano più in grado per lo strazio e la drammaticità della situazione, di prendersi cura di questi bambini.
Quindi è un esempio per noi veramente straordinario di forza morale, lei nei suoi scritti parla della forza spirituale che può contrastare tutte le situazioni negative della vita, anche quando viene meno quella che chiama la forza vitale. Gesù ci ha mostrato la forza morale in occasione della sua passione e morte, così la Stein lo ha imitato veramente e io credo che questo sia stato anche un elemento importante per la determinazione della sua santità.

Non dobbiamo dimenticare tutta la sua attività di ricerca filosofica.
Lei aveva una capacità teoretica e di intuire subito gli elementi fondamentali di fronte a una situazione problematica e straordinaria.
La sua era una grande intelligenza nel senso della comprensione.
La sua riflessione si è centrata fondamentalmente sull’essere umano ma poi dall’essere umano nella sua singolarità è passata agli altri: da qui il grande tema della intersoggettività, della interpersonalità.  Importantissimo quello che la Stein ci indica sul processo educativo che è fondamentale non solo per quel che riguarda i giovani, verso i quali pone naturalmente moltissima attenzione sia per la scuola che per la famiglia, ma per l’educazione che potremmo definire permanente, reciproca, che riguarda tutta la vita. Le sue opere sono veramente un segno straordinario della sua eccezionale attività intellettuale, è una delle maggiori filosofe di tutti i tempi. Credo che la Stein sia un faro e tuttavia è affiancata da altre pensatrici che dimostrano che le donne hanno una capacità teoretica straordinaria. La Stein, insegnando nella scuola superiore per molti anni, affermava che le sue studentesse avevano grandi capacità metafisiche, di cogliere proprio l’essenza dei fenomeni fondamentali del rapporto tra l’essere umano e Dio, l’essere umano e il mondo.