Accogliamo nel cuore il Signore (2)

Il nostro cammino di Avvento inizia a intravedere il mistero del Natale. È ora di svegliarsi, di rientrare in noi stessi, di vigilare, di alzare lo sguardo verso il Signore, di avere la mente e il cuore aperti all’orizzonte di Dio. È questa la conversione che ci ha chiesto e ci chiede il Signore in questo cammino spirituale, in questo tempo di attesa e di speranza che precede il Natale, la venuta di Gesù nel tempo e nella storia per salvare l’uomo. L’incontro con il Bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia ci renderà più umani e illuminerà la nostra vita. Dio, l’infinitamente grande, l’onnipotente che si rende piccolo e fragile assumendo il corpo di un neonato, che ha bisogno di tutto e dipende da tutti, ci insegnerà che cosa significa l’amore vero, quello che si dona senza riserve, fino ad offrire la vita sulla croce. La scelta di Dio di abitare nella fragilità ci farà capire che cosa significa prendersi cura della fragilità dell’altro: diventando fasce di amore che abbraccia e accoglie.
L’immersione nel mistero del Natale, nella logica di Dio, farà uscire l’uomo dai suoi egoismi, dal ripiegarsi su se stesso, dall’odio, dalla violenza, dalla ricerca dell’apparenza, del potere.