1818 – Caspar David Friedrich—Hamburger Kunsthalle di Amburgo
Questo dipinto è una delle opere più rappresentative della pittura romantica e pur essendo utilizzato nei più svariati contesti conserva sempre un fascino straordinario! Soffermiamoci sul protagonista di questo dipinto: un uomo in piedi, di spalle, che osserva il paesaggio dall’alto di un monte: un viandante che porta appunto già nel nome l’idea del percorso, di una ricerca senza fine che si perde nei misteri della vita. Il viandante è come sospeso in un momento magico e mistico in cui perdendosi nella contemplazione del paesaggio si immerge in una complessa meditazione sull’uomo, sulla natura, sull’infinito, su Dio. La sua postura però non indica una statica contemplazione del paesaggio, quanto la sosta necessaria per “studiare la prossima mossa”. Un uomo di spalle, senza volto, perché ognuno di noi è il viandante sul mare di nebbia; ognuno di noi è quel viandante che pur ammirando il paesaggio che lo circonda sta cercando di capire da che parte andare. Le tre dimensioni del tempo sono racchiuse in questo dipinto: il viandante è il presente che vive, che osserva; il passato è la roccia scura, la salita che lo ha portato fino a lì; il futuro è il mare di nebbia ai suoi piedi, la foschia che aleggia sul cammino che lo attende. Ma il suo sguardo, oltre la nebbia, si posa sui monti visibili in lontananza, su un altro panorama da contemplare, sulla meta da raggiungere! Il viandante è desiderio, speranza, coraggio, è il senso di paura mista a determinazione, è la difficoltà e il suo superamento.
Quel viandante rappresenta il senso della vita, è l’intuizione della silenziosa presenza di Dio.
Il viandante dovrà scendere dal monte per proseguire il cammino, affrontare e superare nebbie ed ostacoli, ma ha già scorto la meta e sa di non essere solo nel suo viaggio!