Le vocazioni nella Chiesa, – la vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo – non demarcano territori esclusivi ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana che è la vita di Cristo donata per il mondo. Cristo, infatti, è forse diviso? «L’intima vocazione della Chiesa» e la sua opera a servizio del mondo non si realizza attraverso una distinzione di compiti ma ciascuna vocazione, occupandosi di un aspetto particolare della vita cristiana senza tralasciare l’insieme, ne richiama l’importanza e la bellezza alle altre vocazioni e porta un annuncio di salvezza ad ogni uomo, come in un meraviglioso poliedro.
La vita consacrata, che fa della professione dei consigli evangelici il nodo portante che dà forma alla vita, ne annuncia la ricchezza per la vita di ciascuno: castità, povertà e obbedienza, infatti, sono il modo di vivere di Cristo, riguardano ciascun battezzato e sono annuncio di vita piena per ogni uomo. L’amore sponsale che riguarda in maniera specifica la particolare vocazione matrimoniale annuncia alla vita dei celibi la gioiosa e drammatica concretezza dell’amore che dona la vita nel concreto della storia, orienta ad una fedeltà che è chiamata ad attraversare la buona e la cattiva sorte in tutti i giorni della vita e annuncia ai celibi l’esigenza di un amore concreto, che si realizza nei fatti più che nelle parole. Viceversa, la coppia riceve dal celibe l’annuncio riguardo la destinazione ultima della vita, la possibilità di affidare a Dio il frutto dei propri gesti e invita a mantenere ampio l’orizzonte dell’amore. La vita missionaria marca in maniera insistente la spinta intrinseca della Parola ad essere lasciata correre fino agli estremi confini della terra perché anche i confini più ristretti della propria casa, del proprio ambiente lavorativo, della propria quotidiana realtà possano essere riconosciuti come terreno nel quale disperdere il seme buono di Dio che attecchisce nel dialogo feriale, da persona a persona. C’è un inter-esse (qualcosa di importante, che mi preme, che conta: letteralmente ‘ciò che si trova nel mezzo’) reciproco tra le vocazioni, ancora tutto da riconoscere e da osservare attentamente per imparare ad ascoltarne il racconto, la narrazione di quel meraviglioso poliedro che la vita dello Spirito intende continuare a tessere lungo i tempi della storia e della Chiesa.