Il nostro non è l’ottimismo degli ingenui che non sanno scorgere gli ostacoli e le resistenze, le battute d’arresto e le sconfitte. Se speriamo, Gesù, è perché riconosciamo che la vittoria finale arriverà solo dopo che avremo affrontato tanti conflitti e tanti scontri con le forze del male che si annidano dentro e fuori di noi. Il nostro non è l’ottimismo dei sognatori ai quali la storia appare ripulita del sudore e del sangue, con un aspetto roseo, senza ingiustizie e soprusi. Se speriamo, Gesù, è perché tu ci hai mostrato i segni della tua Passione – le tracce dei chiodi e del colpo della lancia – che sono state il passaggio cruciale per raggiungere la risurrezione e la gloria. Il nostro, dunque, è un ottimismo disposto a guardare in faccia alla realtà, a rimboccarsi le maniche, a investire cuore ed energie nel tuo disegno di amore.