Il brano di Vangelo che ascolteremo domenica prossima alla Messa ci proietta direttamente nel Natale e ci fa riflettere sulla collaborazione di Giuseppe. Egli era giusto e per obbedire alla legge avrebbe dovuto allontanare la sua sposa che si trovava incinta prima che andassero a vivere insieme.
Dio non vuole fare a meno di Giuseppe e attraverso l’angelo gli chiede di riconoscere il Signore anche se, dai tetti in giù, riconoscerlo è veramente un’impresa. La fede lo aiuta a riconoscere in quel bambino umanamente illegittimo, l’Emmanuele.
Dal vangelo di Matteo
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.