La Trasfigurazione nell’anno liturgico fra Oriente e Occidente

La liturgia della Chiesa contempla il mistero della Trasfigurazione al cuore del tempo estivo, il 6 agosto. I cristiani d’Oriente iniziarono a celebrare questa festa nel V secolo, considerandola come la Pasqua dell’estate: sembra che questa data sia stata fissata in connessione con la festa successiva dell’Esaltazione della Croce perché, secondo alcune tradizioni, la Trasfigurazione avrebbe avuto luogo quaranta giorni prima della morte in croce di Cristo; ciò spiegherebbe la sua collocazione al 6 agosto in relazione al 14 settembre.

Questa festa sarebbe poi entrata nel calendario della Chiesa d’Occidente alla metà del IX secolo: i monaci di Cluny, con l’Abate Pietro il Venerabile, avrebbero contribuito in modo decisivo alla diffusione di questa celebrazione, ma sarà papa Callisto III a iscriverla nel Calendario romano nel 1457, per rendere grazie della vittoria di Belgrado sui Turchi, avvenuta il 6 agosto 1456.

Così la Trasfigurazione abbraccia il già e non ancora: ci sono le grandi figure del passato d’Israele che in Cristo trovano pienezza di compimento, c’è il presente dei discepoli, destinatari di una manifestazione trinitaria, c’è l’anticipazione del mistero pasquale di Gesù e la pregustazione della gloria per quanti aderiscono a lui. La sua Trasfigurazione è profezia della nostra, poiché nella fede sappiamo che il Signore “trasfigurerà il nostro corpo di miseria per conformarlo al suo corpo di gloria” (Filippesi 3,21)