Ci sono stagioni della vita che racchiudono, pur con tutta la loro contraddizione, le domande e le speranze che le persone portano nel loro “cuore”, il luogo più intimo in cui custodire, maturare e orientare le scelte della vita, anche quelle che poi si infrangono sulle rocce della prova o del fallimento.
Storie di cuori È la vita che, talora, si presenta in situazioni di sofferenza e di delusione, capaci di mettere in scacco anche la nostra comprensione di fede.
In questi tempi bui dell’esistenza emergono cuori feriti e scompensati dalla aritmia di condizioni che tolgono armonia alla vita: un affetto interrotto, una libertà negata, un dialogo mancato, un sogno infranto o anche una semplice occasione perduta. Un cuore ferito può diventare chiuso in se stesso, nella convinzione che forse quell’opportunità non tornerà più. Ci sono anche cuori spenti, smorzati dalla paura, o bloccati dal peso del dolore e dalla stanchezza di realtà insopportabili.
Cuori spenti, dove la vita sembra naufragata nella violenza dei giudizi, costretta a pagare il prezzo delle incomprensioni, o deturpata da drammi che, come macigni, si abbattono sui germogli della speranza. Cuori di donne e uomini inerti, perché privati del calore di un affetto o sfregiati dalla violenza dell’ingiustizia e della dignità negata. Ci sono inoltre cuori ardenti, palpitanti di intensa passione, desiderosi di relazioni pregnanti, capaci di sognare e che sanno coltivarsi ostinatamente nella speranza, guardando con fiducia al domani. Cuori all’interno dei quali è difficile trattenere le emozioni, traboccanti di gioia, di gratitudine e di fiducia, carichi del calore di un incontro vissuto con gioia e sempre più desiderosi di più intense e qualificate relazioni.