Tutti i Santi

I santi, gli uomini delle beatitudini, sono le guide segrete della storia.
I santi, gli uomini delle beatitudini sono davvero gli amici del genere umano: essi avanzano sulle uniche strade che assicurano un futuro a questa nostra terra. Perché se c’è un’amicizia per chi è costretto alla guerra, è il costruttore di pace che la offre, gratuitamente. Se c’è amicizia possibile per i calpestati della terra, è negli affamati di giustizia che risiede. Se c’è amicizia vera perfino per il ricco, essa abita nel povero che non vuole competere, che non intende avere, che getta il cuore al di là delle cose. Se c’è un’amicizia per me, cercatore di Dio e mendicante d’amore, la posso trovare presso i puri di cuore, coloro che hanno un cuore fanciullo, che non è infido, che non si vende, pronto all’ascolto. I santi sono gli amici di Dio. A lui attenti, a lui rivolti come il girasole è rivolto al sole, abitati da Dio. Non ci si espone giorno dopo giorno allo sguardo della divina tenerezza, senza riceverne un’insolita bellezza. Santità è una parola che mette soggezione, che impaùra, eppure è la nostra vocazione. Un messaggio forte e dolce al tempo stesso: santità è uguale a felicità.
tutti i Santi è la festa del santo incipiente, iniziale che c’è dentro ciascuno di noi.
Una festa per meravigliarci: anch’io posso essere un uomo che ha le sue radici di cielo, sedotto dall’eterno e innamorato dei giorni che vivo, capace di cose divine. La parte migliore di me vuole sciogliere le vele, vuole ancorarsi al cielo, perché il mondo e la storia sono ancorati ai santi, hanno un disperato bisogno di loro. Nell’Apocalisse Dio grida al suo angelo: Non devastare la terra, né il mare, né le piante, finché ci saranno dei santi. I santi sono la salvezza della terra, la protezione contro un futuro di devastazioni, la salvaguardia dell’intero creato.
Una vita così, che cerca di incarnare questi atteggiamenti, è una vita indistruttibile, garanzia non solo di un paradiso individuale ma di una sopravvivenza del mondo. La nostra terra avrà un futuro se inizieremo a percorrere insieme queste strade, se saremo il popolo delle beatitudini.
C’è una storia apparente, fatta dai forti, dai potenti, dagli astuti, e un’altra sotterranea, dimessa, nascosta i cui protagonisti sono i poveri, i miti, gli integri, i giusti.
La vera storia, quella che ha senso, durata, valore, consistenza, è quella che appartiene agli uomini delle beatitudini. Solo loro conoscono il segreto della felicità.
Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto l’ideale, ma se avremo camminato verso di esso, con lealtà e con tenacia, con infinite riprese, perché vivere è l’infinita pazienza di ricominciare.