Fede e infedeltà

La virtù e il vizio che vengono proposti per questa domenica, e che provengono dal ciclo della Cappella degli Scrovegni, sono la fede e l’infedeltà.

Giotto raffigura la fede come una donna, che porta sulla testa una corona e appesa alla cintura una chiave: entrambi sono simboli della responsabilità del papa di aprire agli altri le porte del regno di Dio confermandoli nella loro fede. La fede regge sulla destra una croce ad asta, con la quale frantuma gli idoli, mentre con i piedi calpesta le false profezie e le superstizioni. La fede è infatti una forza liberante, che toglie la paura del destino e della morte e introduce ad essere figli amati da Dio nel suo Figlio morto in croce.

L’infedeltà, nel senso di idolatria, mostra invece un rapporto di schiavitù: vediamo una donna che innalza una statuetta (l’idolo, appunto) più in alto della propria testa. La statuetta regge un capo di una corda, che all’altro capo è legata attorno al collo della donna con un nodo scorsoio. La donna ha un occhio chiuso e non presta attenzione alle parole di un profeta che le vengono offerte dall’alto: segno che l’idolatria è una scelta consapevole che annebbia sia la ragione, sia la fede.