La creazione geme e soffre le doglie del parto (Rm 8,22)
Questa immagine biblica raffigura la Terra come una Madre, che geme come durante il parto. I tempi in cui viviamo dimostrano che non ci rapportiamo alla Terra come a un dono del nostro Creatore, ma piuttosto come a una risorsa da utilizzare. San Francesco d’Assisi lo aveva capito quando nel suo Cantico delle Creature si riferiva alla Terra come a nostra sorella e nostra madre. Come può Madre Terra prendersi cura di noi se non siamo noi a prenderci cura di lei? La Creazione geme a causa del nostro egoismo e delle azioni insostenibili che la danneggiano. Insieme a nostra Sorella, Madre Terra, creature di ogni tipo, compresi gli esseri umani, gridano a causa delle conseguenze delle nostre azioni distruttive che causano la crisi climatica, la perdita di biodiversità e la sofferenza umana, nonché la sofferenza del Creato.
Eppure c’è speranza e aspettativa per un futuro migliore. Sperare nel contesto biblico non significa restare fermi e silenziosi, ma piuttosto gemere, gridare e lottare attivamente per una nuova vita in mezzo alle difficoltà. Proprio come durante il parto, attraversiamo un periodo di dolore intenso ma sta nascendo una nuova vita.
La Creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio (Rm 8,19)
Il Creato e tutti noi siamo chiamati ad adorare il Creatore, lavorando insieme per un futuro di speranza e azione attiva. Solo quando collaboriamo con il Creato possono nascere le primizie della speranza.
La teologia paolina ci ricorda che sia la Creazione che l’umanità sono concepite fin dall’inizio in Cristo e, pertanto, sono affidate l’una all’altra. Il Creato è in punta di piedi in attesa della manifestazione dei figli di Dio! I figli di Dio sono coloro che tendono le mani verso il Creatore, riconoscendosi umili creature, per lodare e rispettare Dio, e allo stesso tempo per amare, rispettare, prendersi cura e imparare dal dono di Dio della Creazione. Il Creato non è dato all’umanità perché venga usato e abusato, piuttosto, l’umanità è creata per essere parte della Creazione. Più che una casa comune, il Creato è anche una famiglia cosmica che ci chiama ad agire in modo responsabile. È così che i figli di Dio hanno una vocazione intrinseca e un ruolo importante da svolgere nella manifestazione del Regno di giustizia.
Le primizie della speranza (Rm 8,23-25)
La speranza è uno strumento che ci consente di superare la legge naturale del decadimento.
La speranza ci è data da Dio come protezione e guardia contro la futilità.
Solo attraverso la speranza possiamo realizzare in pienezza il dono della libertà. Libertà di agire non solo per raggiungere divertimento e prosperità, ma per raggiungere la fase in cui siamo liberi e responsabili.
La libertà e la responsabilità ci consentono di rendere il mondo un posto migliore.
Agiamo per un futuro migliore perché sappiamo che Cristo ha vinto la morte causata dai nostri peccati.
C’è molto dolore sulla Terra a causa delle nostre mancanze. I nostri peccati strutturali ed ecologici infliggono dolore alla Terra e a tutte le creature, compresi noi stessi. Sappiamo di aver causato molti danni al Creato e al mondo in cui viviamo a causa della nostra negligenza, a causa dell’ignoranza, ma anche, in molti casi, a causa del nostro incessante desiderio di soddisfare sogni egoistici irrealistici.
C’è una frase comunemente attribuita a Sant’Agostino che dice: “La speranza ha due belle figlie; i loro nomi sono Rabbia e Coraggio. Rabbia per come stanno le cose e coraggio di vedere che non rimangano come sono”. Mentre assistiamo alle grida e alle sofferenze della Terra e di tutte le creature, lasciamo che la santa rabbia ci spinga verso il coraggio di essere fiduciosi e attivi per la giustizia. Crediamo che l’incarnazione del Figlio di Dio offra una guida che ci consenta di affrontare questo mondo inquietante.
Dio è con noi nel tentativo di rispondere alle sfide del mondo in cui viviamo.
Esistono diverse forme di speranza. La speranza, però, non è solo ottimismo. Non è un’illusione utopica. Non è che sta aspettando un miracolo magico. La speranza è fiducia che la nostra azione abbia un senso, anche se i risultati di questa azione non si vedono immediatamente. La speranza non agisce da sola.
In precedenza, nella sua lettera ai Romani, l’Apostolo Paolo spiega lo stretto rapporto della speranza come processo di crescita: “la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza”. La pazienza e la perseveranza sono strettamente associate alla speranza.
Queste sono qualità che portano alla speranza.
Sappiamo quanto sia urgente un’azione coraggiosa per contenere la crisi climatica ed ecologica, e sappiamo anche che la conversione ecologica è un processo lento poiché gli esseri umani sono ostinati a cambiare le loro menti, i loro cuori e il loro modo di vivere. A volte non sappiamo come dovrebbero essere le nostre azioni. Mentre viaggiamo nella vita, ogni giorno riceviamo nuove idee e ispirazioni per trovare un migliore equilibrio tra l’urgenza e i ritmi lenti del cambiamento duraturo. Potremmo non comprendere appieno tutto ciò che sta accadendo, potremmo non comprendere le vie di Dio, ma siamo chiamati a fidarci e a seguire con azioni concrete e durature, sull’esempio di Cristo Redentore di tutto il Cosmo.