Unità pastorale delle parrocchie di San Fiorano, Santo Stefano, Corno Giovine e Cornovecchio

Lo scorso maggio la Fondazione Cariplo ha emanato un bando diretto alle parrocchie con oratorio che volessero mettersi in rete per realizzare progetti rivolti ai ragazzi dagli 11 ai 26 anni. Anche le nostre comunità hanno preso “la palla al balzo” e hanno iniziato a elaborare un progetto per provare ad aderire al bando che prevedeva, per la rete di parrocchie, la possibilità di finanziare progetti per i ragazzi fino a 60.000 € a fondo perduto in 36 mesi, con una partecipazione di spesa a carico delle parrocchie del 10% della parte finanziata. Il titolo del bando è “Porte Aperte” e l’obiettivo che si pone la Fondazione Cariplo nel mettere a disposizione questa ingente dote finanziaria è quello di combattere il fenomeno della dispersione giovanile attraverso l’apertura sempre più continua e fruibile dello spazio oratorio. La prima parte del lavoro è stato capire quali fossero le finalità del bando e se le nostre comunità fossero in grado di organizzare e gestire le attività previste. È stato necessario creare una rete a partire dalle comunità parrocchiali dell’unità pastorale con i loro oratori, aggiungendo poi i rispettivi Comuni, l’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Maleo e le diverse associazioni operanti sul territorio. Una volta letto il testo del bando e comprese le finalità è iniziata una lunga parte di stesura di un progetto di circa 20 pagine A4 in cui vengono dettagliati tutti gli obiettivi che intendiamo raggiungere in questi tre anni, le fasce di età e i vari progetti che verranno messi in campo con tutte le risorse umane necessarie per realizzarli. L’ultimo step, una volta steso il progetto è stato quello di mettere tutte le attività in un bilancio preventivo di spesa che mostrasse come i 60.000 euro richiesti alla Fondazione Cariplo venissero spesi nei 3 anni. Grazie alla competenza di persone preparate e volonterose che si sono date da fare il nostro progetto è stato accolto tra i 50 che hanno ricevuto un finanziamento ed è stato finanziato per intero. Ora disponiamo di questa bella cifra che dovremo iniziare a valutare di spendere mettendo in campo i progetti che sono stati pensati. “Mettiamoci in gioco!” è il titolo del progetto presentato dalle nostre parrocchie, che si pone come finalità di coinvolgere le agenzie educative territoriali a fianco delle famiglie, al fine di intervenire nella fase di crescita dei preadolescenti, degli adolescenti e dei giovani, nel contesto sociale di appartenenza, per il conseguimento dell’identità personale, per l’acquisizione delle abilità necessarie alla soddisfazione delle relazioni quotidiane e per la prevenzione delle varie forme di disagio. L’obiettivo è produrre un cambiamento culturale della comunità in termini di inclusione, cooperazione, solidarietà, mettendo in campo processi di incoraggiamento, definizione e condivisione di obiettivi.
Le azioni previste dovranno avere una ricaduta a lungo termine, creando un circuito virtuoso di trasmissione continua e reciproca di competenze, tra giovani e adulti attraverso la leggerezza e la gratuità dello stare e fare insieme per aumentare il proprio benessere personale e quello della comunità, che torna così a prendersi cura di se stessa.
Il titolo del progetto “Mettiamoci in gioco!” non vuole solo essere una metafora, ma deve concretizzarsi attraverso l’aspetto ludico come un puzzle che deve essere completato incastrando tra di loro tutti i pezzi, ognuno fondamentale per lo sviluppo del progetto, per la sua tenuta e per la sua continuità nel tempo. Il gioco deve essere il filo conduttore di tutto il percorso in quanto strumento che avvicina tutte le generazioni in uno scambio reciproco di competenze ed emozioni, stimolando l’immaginazione e la creatività, promuovendo la socializzazione, riducendo lo stress e l’ansia e aiutando a connetterci con noi stessi.
Attività previste:

  • proposte di formazione continua degli adulti per implementare le competenze genitoriali ed educative e percorsi formativi per gli adolescenti e per i giovani in qualità di animatori, per acquisire modalità socio-comunicative e tecniche di animazione e di GIOCO che potranno essere spendibili anche in futuro nei confronti dei pari, dei minori e degli adulti con cui dovranno confrontarsi durante il progetto;
  • implementazione delle attività ad oggi presenti negli oratori per incrementare il protagonismo giovanile e per costruire legami collaborativi con gli adulti attraverso il gioco; nuove proposte, che creino un ponte con il territorio e la comunità come dopo scuola, corsi di alfabetizzazione, laboratori culturali, ricreativi e multimediali ed eventi sportivi; momenti di aggregazione e di discussione nei quali saranno presenti temi legati ala fede e alla attualità, all’ambiente e alla solidarietà;
  • si punterà in particolare sui preadolescenti e adolescenti che frequentano attualmente gli ultimi anni della scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado (scuole presenti nella rete), per accompagnarli in un percorso partecipativo e coinvolgente che permetta loro di proseguire l’esperienza presso gli oratori anche in futuro, con ruoli diversi come animatori o referenti dei vari progetti;
  • per la fascia 18-25 anni proporremo la creazione di un gruppo di universitari e non che possa crescere e confrontarsi in un cammino che li porti ad affacciarsi al mondo dell’adultità con responsabilità mantenendo sullo sfondo il tema della solidarietà attraverso attività come la clownterapia e iniziative ludiche rivolte alle persone più fragili e bisognose di sostegno e compagnia.

L’occasione di poter attivare questi progetti e molto importante perché speriamo vivamente che la possibilità di coinvolgere più persone nella vita attiva dell’oratorio diventi un’occasione propizia per incontrare persone e per l’evangelizzazione di coloro che sempre più spesso a fatica si affacciano alle nostre realtà.

I parroci della comunità pastorale