Pentecoste (1)

Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene; non si può essere cristiani senza lo Spirito di Cristo, perché solo quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. Per essere figli di Dio bisogna essere guidati dallo Spirito di Cristo, bisogna lasciarsi guidare dallo Spirito. Siamo stati resi nuova creatura, siamo rinati a vita nuova grazie allo Spirito di Gesù che è stato versato nei nostri cuori.
Lo Spirito Santo è la vita di Dio, è la sua luce, la sua forza, il suo amore; è una potenza che dentro di noi ci rende capaci di fare il bene, di fare di più di quello che istintivamente ci viene spontaneo. L’apostolo Paolo, nella Lettera ai Romani, ci presenta due forze contrapposte: la carne e lo spirito. La carne è quello che noi chiameremmo l’istinto, ovvero il nostro carattere, quello per cui siamo portati naturalmente, quello che ci viene spontaneo. Lo Spirito di Dio invece non appartiene alla nostra natura, non fa parte della nostra personalità, è un dono che arricchisce enormemente la nostra persona. Adesso è diventato nostro, perché ci è stato regalato ed è molto più forte della nostra istintiva propensione. Se siamo risorti con Cristo, allora il corpo, inteso come il nostro carattere terreno, è morto a causa del peccato, ma noi siamo vivi per lo Spirito Santo che è la giustizia di Dio. Grazie allo Spirito noi possiamo vivere bene, possiamo pensare bene, possiamo sentire bene, possiamo agire bene: possiamo! Ci è stata data la grazia, non è difficile essere cristiani, ma è difficilissimo esserlo senza lo Spirito. Puntando sulle nostre forze è impossibile, ma non siamo soli, non dipende solo da noi, dipende dallo Spirito che ci è stato dato. Ci è stato dato lo Spirito? Abbiamo in noi questo Spirito Santo? Se non lo abbiamo non siamo cristiani; se l’abbiamo possiamo lasciarlo agire.
Non domina con forza e prepotenza, non ci costringe a fare quello che vuole, non siamo delle marionette in mano allo Spirito, siamo persone libere che accettano di lasciare agire lo Spirito di Dio. Se lo riconosciamo, lo accogliamo e lo lasciamo agire, lo Spirito in noi fa grandi cose, opera prodigi, ci rende capaci di vivere come istintivamente non sapremmo nemmeno immaginare. È lo Spirito la fonte della santità. I santi sono uomini e donne che hanno lasciato agire lo Spirito Santo, si sono lasciati portare e hanno fatto prodigi hanno vissuto bene, una vita meravigliosa. Noi abbiamo lo stesso Spirito dei santi; a noi sono state date quelle stesse grazie, possiamo anche noi fare come loro, non in forza del nostro carattere, non con le nostre forze (che sono poche), ma grazie allo Spirito Santo. «Mediante lo Spirito fate morire le opere della carne e così vivrete». L’apostolo vuole dirci: “Non andate dietro al vostro istinto, non fate quello che vi viene spontaneo”. E non pensiate che l’istinto sia una questione giovanile, accompagna invece il nostro carattere per tutta la vita, fino all’ultimo respiro. Ognuno di noi ha la sua testa e l’ha anche da anziano. Non andate dietro alla vostra testa, non siate testoni, non intestarditevi sulle vostre opinioni, sul vostro modo di vedere, non vivete secondo i desideri carnali. La carne, secondo san Paolo, non è la sessualità, è proprio la testa, il carattere: sono le tue fissazioni, i tuoi modi di fare, le tue abitudini sbagliate, il tuo istinto.
Se vivete secondo il vostro carattere, se fate semplicemente le cose che vi vengono istintive, morirete.
Se invece – mediante lo Spirito che vi è stato dato – fate morire le opere del vostro carattere, vivrete.
Siete figli di Dio, se vi lasciate guidare dallo Spirito di Dio. Non abbiamo ricevuto uno Spirito da schiavi per ricadere nella paura, abbiamo ricevuto lo Spirito dei figli, abbiamo ricevuto uno Spirito che ci rende figli, siamo stati adottati da Dio che ci ha dato il suo nome, il suo patrimonio, la sua eredità: ci ha dato anche il suo carattere, cosa che i genitori adottivi non possono fare con un figlio terreno. Dio ci ha dato la somiglianza con sé, grazie allo Spirito noi lo chiamiamo Papà, abbiamo la somiglianza con Dio e lo Spirito ci attesta che siamo figli. Siamo anche eredi, siamo eredi di Dio, coeredi di Cristo, siamo diventati suoi fratelli, abbiamo una dignità grandiosa. Siamo riconoscenti, ammiriamo la bellezza dell’opera di Dio. La Pentecoste porta a compimento la Pasqua, lo Spirito realizza l’opera di Gesù; grazie allo Spirito noi siamo diventati figli, possiamo vivere da figli. Con gratitudine, riconoscenza e libertà accogliamo lo Spirito di Dio, lasciamolo agire nella nostra vita e vedremo dei cambiamenti grandi; in qualunque età si può fiorire grazie allo Spirito.

Lasciamolo agire, fioriremo!

Inizia il Grest 2025

Venerdì 6 Giugno ore 18.30, in oratorio incontro PRESENTAZIONE DEL GREST 2025

Carissimi genitori, anche quest’anno l’oratorio sceglie di esserci nel tempo dell’estate, con un ruolo educativo da protagonista, attraverso la proposta del Grest. Sceglie di esserci nel tempo più libero dei vostri figli, bambini, preadolescenti o adolescenti che siano, per scrivere insieme una storia di comunità e vivere un’esperienza che li aiuti a crescere nella vita e nella fede.
Siamo ben consapevoli di abitare in un tempo e in una storia che ci presenta sfide complesse ogni giorno, nelle quali l’unica strategia possibile è quella di affrontarle insieme, in rete tra agenzie educative, di cui voi famiglie siete i primi interlocutori. Come oratorio, incontriamo i vostri figli per la catechesi, l’attività sportiva, l’informalità del cortile o due chiacchiere consegnando le caramelle al bar. Incontriamo voi nelle occasioni comunitarie di festa e di formazione (magari in vista dei Sacramenti) e nelle celebrazioni. In tutte queste circostanze l’obiettivo principale è quello di condividere insieme un pezzo di strada, un capitolo di storia personale e di comunità nel quale educare insieme ai valori che ci stanno a cuore e a un modo cristiano di abitare questo mondo.
Ogni estate, e anche in questa del 2025, siamo accompagnati da un tema, da un titolo e da un logo che declina il tutto in particolari dimensioni di vita che ci sembra interessanti poter approfondire attraverso il gioco, la musica, i laboratori e tutto ciò che la creatività educativa e pastorale si inventa, progetta e realizza. E soprattutto, grazie della fiducia che continuate ad accordare alla nostra proposta e agli animatori adolescenti che, sempre affiancati e sostenuti dagli adulti, si faranno “fratelli maggiori” dei vostri figli!!

Il logo che racconta il tema

Il portone socchiuso lascia spazio al mistero… ma allo stesso tempo fa capire che c’è un “di qua” e un “di là”, tutto da scoprire Le lettere, dinamiche e giocose, sono riquadrate per richiamare le formelle della Porta Santa. Il sottotitolo entra nell’illustrazione… come un’ombra buona che ci accompagna e che “è con noi tutti i giorni”

Al portone socchiuso c’è chi bussa e c’è chi apre… Due figure bianche “intercambiabili”.
Sono io (o è Dio?) che a volte cerco e a volte accolgo. Sopra il portone, un arco lascia intravedere un orizzonte diviso a metà… “Io sono con voi, tutti i giorni”, sempre, dal giorno alla notte .

A tutta la Comunità Cristiana di san Fiorano chiediamo di accompagnarci con l’affetto, ma soprattutto con la preghiera. Grazie mille e di cuore

Ascensione del Signore

L’uomo è arrivato sulla luna: sembra una grande conquista dell’epoca moderna.
Noi celebriamo qualche cosa di molto più profondo e importante: duemila anni fa l’uomo è andato in cielo – non è andato in orbita, non è andato su un pianeta – è andato nel mondo di Dio: l’uomo è arrivato a Dio. La festa della Ascensione ci ricorda proprio questo: la nostra natura umana – nella sua fragilità – è stata elevata ad altezze eccezionali … veramente l’uomo è andato in cielo e ha raggiunto l’obiettivo: è il grande successo della nostra storia.
Il successo di Gesù è l’evento straordinario che innalza la nostra natura umana e ci dà dignità.
Eppure l’uomo Gesù – salito al cielo – non si è allontanato da noi, anzi è entrato dentro: è diventato ancora più vicino, è diventato parte della nostra vita. Noi dobbiamo imparare a riconoscere questa presenza del Signore Gesù nella nostra vita. Pensate quanto impegno scientifico si mette – da parte della grandi nazioni – per l’esplorazione dello spazio, per poter andare su altri corpi celesti … c’è l’interesse per Marte ad esempio – non solo per conoscere tutte le varie realtà del cielo ma con il desiderio di trovare il modo di andarci sopra. Pensate quanto interesse ha nel mondo la ricerca di altri esseri viventi: ci saranno altri esseri viventi su altri pianeti? C’è interesse a sapere, a incontrare questi eventuali esseri viventi che sono altrove … Noi conosciamo l’Essere vivente che è al di sopra di tutto ed è presente in noi: è il Signore Dio! Ci interessa sapere se c’è? Ci interessa sapere come è? Ci interessa entrare in comunicazione con Lui? Ma che ci importa dei marziani o di eventuali altri esseri che si trovino chissà dove nello spazio! Ci interessa il Signore!
Entrare in comunicazione con lui è veramente il progresso! È il progresso della nostra vita – sarebbe il progresso della nostra società – interessarci a conoscerlo e a comunicare con lui!
Non è un oggetto volante non identificato, è una persona presente ben conosciuta ed è dentro di noi, a portata della nostra esperienza, solo che dobbiamo imparare a riconoscerlo e a comunicare con lui! I bambini imparano a parlare, imparano anche la parole difficili, imparano i concetti e si esprimono per comunicare – per comunicare con papà e mamma, con gli altri amici – abbiamo bisogno di imparare a comunicare. Pensate alla meraviglia dei nuovi mezzi di comunicazione sociale: abbiamo delle possibilità splendide per comunicare con gli altri in tempo reale, mandando fotografie, filmati, registrazioni – cose inimmaginabili solo qualche anno fa! Siamo diventati esperti di comunicazione, siamo andati sulla luna e mandiamo messaggi continuamente … eppure ciò che è più importante è che noi entriamo in comunicazione con l’Essere vivente, Signore della nostra vita, che comunichiamo con Lui! Non ci riusciamo col telefonino, né col computer – sono tutte cose utili e belle – ma la comunicazione vera si fa in altro modo e in questo siamo quasi analfabeti! Incapaci di comunicare con la persona più importante dell’universo … non vogliamo rimanere indietro! Vogliamo imparare questa comunicazione fondamentale, vogliamo che il nostro cuore salga in alto – non resti semplicemente terra-terra, impegnato nelle banalità – vogliamo che il nostro desiderio si elevi, si innalzi! Siamo interessati a conoscere il Signore della nostra vita e desideriamo comunicare con Lui!