Ben arrivato don Gianmario!

Carissimo don Gianmario, benvenuto a san Fiorano!
Benvenuto in questa comunità. Ringrazio il Signore del dono della tua nuova presenza.
Arrivi in una Parrocchia che ha una lunga storia di fede, di cultura, di umanità, di tradizione, del resto mi dirai come quasi tutte le nostre parrocchie. Arrivi in questa Chiesa così bella che si veste di festa per il tuo arrivo. È vero: non basta una bella chiesa per crescere nella fede, soprattutto oggi, tempo in cui la tradizione non conta più e c’è bisogno di rinnovare e rigenerare la fede in noi per primi, nelle famiglie e poi nelle tante persone che pure sono state battezzate e iniziate ai sacramenti: i “cristiani lontani o sulla soglia”.  
È una Parrocchia che non manca della struttura vivace e attiva, per l’opera di educazione ed evangelizzazione, che è l’oratorio. Come hai già avuto modo di constatare c’è una certa vivacità di gruppi impegnati chi nell’educazione, chi nella liturgia e nel canto, chi nella cura della stessa chiesa. Una parrocchia che ha anche una sua dimensione missionaria e caritatevole.
Tutto questo viene da un passato più o meno lontano che, come si diceva, ha bisogno sempre di nuova linfa, attingendo continuamente alla sorgente che è la Parola del Signore, che passa anche attraverso l’opera fondamentale dei suoi ministri.
Carissimo don Gianmario, arrivi come pastore, e troverai un gregge nel senso evangelico, e cioè non massa di cristiani passivi o semplicemente docili, ma una comunità, comunità di credenti attivi e responsabili. Siamo consapevoli che oggi un parroco non può fare tutto, a maggior ragione se ha anche più parrocchie, come nel tuo caso. Per questo la collaborazione sarà fondamentale sia in parrocchia che tra le parrocchie ricordandoti che con il tuo arrivo parte la Comunità Pastorale.
A te suggerisco due cose, che già sa fare:
1°: che continui a parlare di Gesù e che insegni a pregare, perché attraverso Gesù scopriamo o riscopriamo il nostro legame profondo con Dio e rendere così più piena e vera la nostra vita. Abbiamo ancora bisogno della “buona novella dell’amore di Dio” perché scienza, tecnica, economia, benessere e perfino la salute, non ci danno tutte le risposte. Aver sostituito il desiderio di Dio con il desiderio di beni materiali e di sicurezza non ci ha reso né migliori né soddisfatti.
2°: che il messaggio di Gesù passi attraverso le relazioni, ossia attraverso l’attenzione e l’incontro con le persone, con l’umanità presente in ciascuno, con le povertà e le fragilità che la contraddistinguono. Annuncio del Vangelo e ascolto delle persone, parole che non fanno altro che richiamare l’unico comandamento di Gesù: amare Dio e il prossimo come se stessi.   
Carissimo don Gianmario, da soli, ma anche assieme, riusciremmo a fare ben poco: abbiamo bisogno della grazia del Signore. Per questo ti affido a Lui, al Signore, che non lascia mai soli i suoi figli, e ti affido ai patroni san Floriano e sant’Agata, esempio di scelte coraggiose. Ti aiutino affinché tu possa con tutta la Comunità crescere nella Fede, nell’esercizio della carità e nella speranza, virtù teologali proprie di chi è consapevole che la nostra storia ha un senso e una direzione: è un cammino meraviglioso e straordinario di redenzione e di salvezza.
Benvenuto don Gianmario e buon lavoro!

Don Giuseppe Castelvecchio