L’antifona al Benedictus della liturgia delle Lodi, ci aiuta a dare una intonazione gioiosa a questa festa: “La tua nascita, vergine Madre di Dio, ha annunciato la gioia al mondo intero: da te è nato il sole di giustizia, Cristo nostro Signore”. Ogni bambino che nasce è un momento di gioia e di festa per lui che viene al mondo, per la sua famiglia e per l’umanità intera. Certamente lo è stato ancora di più per Maria, che ci ha portato il figlio di Dio, Gesù, sole che illumina ogni persona. Proprio per questo la Chiesa fin dagli inizi ha collocato Maria in un posto centrale della vita cristiana. Maria è dentro la Chiesa e come madre ha generato Gesù. Anche lei si è messa alla sua sequela e come prima discepola lo ha ascoltato, mettendo in pratica la parola di Dio. I veri legami non sono quelli della carne, ma quelli della fede, di chi ascolta la Parola e la mette in pratica.
Nel celebrare la festa della nascita di Maria, la Chiesa vede in questo avvenimento l’aurora che precede la luce che è Gesù, nostra salvezza; così come l’aprirsi sulla terra, coperta dal male e dal peccato, di un fiore che porta gioia e speranza a tutta l’umanità. Quando Maria venne al mondo, Dio era già all’opera per preparare l’umanità tutta ad accogliere suo figlio Gesù. Ci ha ricordato san Paolo: “Quelli che da sempre ha conosciuto, Dio li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del figlio suo”. Dio ci ama e ci vuol bene al di la della nostra volontà e dei nostri meriti, aiutandoci a superare tutte le fatiche e incertezze del tempo presente, rivolgendo a tutti per mezzo di suo figlio Gesù, la chiamata alla santità. È una chiamata universale ad essere figli e fratelli tra di noi in Cristo. Nel lungo racconto delle generazioni, sintesi teologica più che storica, si vede lo svelarsi del progressivo disegno di Dio, che si intreccia con la vita reale delle persone, spesso anche con i peccatori, che porta alla realizzazione del suo progetto di salvezza.
Celebreremo questa festa per contemplare e accogliere questo progetto di Dio, perché continui attraverso di noi, l’opera di salvezza del mondo. Maria, la prima credente, fa da capofila. Noi dobbiamo imparare a vivere come lei. Importante è non tenere Maria lontana e fuori dal nostro vissuto e dalla nostra vita. Scriveva Santa Teresa di Lisieux: “Perché una predica sulla Vergine mi faccia dire bene, mi deve far vedere la sua vita reale, e non la vita fantastica; e sono sicuro che la sua vita reale era proprio semplice”.
In ogni festa mariana possiamo rileggere, nella vita e nella storia di Maria, così come di ogni persona, la presenza di Dio che non è lontano, che non si disinteressa di noi, ma che entra nell’umanità, che vi dimora, assumendone tutte le pieghe, quelle belle ma anche quelle complicate ed oscure. Dio fa la storia insieme con noi. La nascita di Maria, illuminata dal racconto delle generazioni, ci permette di ritrovarci nella storia della salvezza, così come l’ha voluta Dio.
Noi ringraziamo la Madonna di questa consolazione, che Ci lascia intravedere la sua provvida e materna assistenza alla Chiesa; che Ci offre l’esempio d’una sempre rifiorente generosità cristiana, che Ci fa pensare a tutto il tesoro di opere buone, a cui la vostra vita è consacrata.
Noi pregheremo la Madonna perché ci faccia forti: oggi la vita religiosa esige fortezza; ieri forse era il rifugio di tante anime deboli e timide; oggi è l’officina delle anime forti, costanti ed eroiche. Noi la pregheremo perché la Madonna ci faccia lieti e felici; la vita cristiana non può essere autentica che nella gioia interiore! È quella che ci auguriamo a ricordo di questa festa.