Ma tu, chi dici che io sia? Io capisco di Cristo solo ciò che vivo di Cristo.
La vita non sta in ciò che dico della vita, ma in ciò che vivo della vita.
Cristo non è uno che devo capire, ma uno che mi attrae; non uno che interpreto, ma uno che mi afferra. La croce non ci fu data per capirla, ma per aggrapparci ad essa. «Capire» Gesù, definirlo, può essere anche facile, ma «com-prenderlo» nel senso originario di prendere per me, afferrare, stringere, possedere il suo segreto, è possibile solo se la sua vita mi ha «afferrato».
Corro perché conquistato, dice Paolo. Corro perché preso, vinto, prigioniero, sedotto da Cristo.
La nostra vita non avanza per decreti, ma per una passione. Non per colpi di volontà, ma per attrazione. Io sono cristiano per divina seduzione: io, prigioniero di Cristo, afferrato da Lui, corro per afferrarlo.
Pietro risponde: Tu sei il Figlio del Dio vivente.
Sei il figlio, vuol dire «tu porti Dio qui, fra noi.
Tu fai vedere e toccare Dio, il Vivente che fa vivere. Sei il suo volto, il suo braccio, il suo progetto, la sua bocca, il suo cuore».
Provo anch’io a rispondere: Tu sei per me crocifisso amore, l’unico che non inganna. Tu sei disarmato amore, che non si impone, che mai è entrato nei palazzi dei potenti se non da prigioniero. Tu sei vincente amore.
Si converte l’uomo che scopre di essere amato da Dio
La parola inaugurale di Gesù, premessa a tutto il Vangelo è: convertitevi. E subito il «perché» della conversione: perché il regno si è fatto vicino. Ovvero: Dio si è fatto vicino, vicinissimo a te, ti avvolge, è dentro di te. Allora «convértiti» significa: gìrati verso la luce, perché la luce è già qui.
La conversione non è la causa ma l’effetto della tua «notte toccata dall’allegria della luce».
Immaginavo la conversione come un fare penitenza del passato, come una condizione imposta da Dio per il perdono, pensavo di trovare Dio come risultato e ricompensa all’impegno.
Ma che buona notizia sarebbe un Dio che dà secondo le prestazioni? Gesù viene a rivelarci che il movimento è esattamente l’inverso: è Lui che mi incontra, che mi raggiunge, mi abita.
Gratuitamente. Prima che io faccia qualcosa, prima che io sia buono, Lui mi è venuto vicino.
Allora io cambio vita, cambio luce, cambio il modo di intendere le cose. La verità è che noi siamo immersi in un mare d’amore e non ce ne rendiamo conto. Quando finalmente me ne rendo conto, comincia la conversione. Cade il velo dagli occhi, come a Paolo a Damasco.