Il povero grida e il Signore lo ascolta (2)

Chiediamo di crescere nella speranza. Che cosa è la speranza? È un modo nuovo di guardare ciò che sta alle nostre spalle, ciò che abbiamo tra le mani e ciò che ci attende, perché è il modo in cui Dio guarda. Lo sguardo di Dio è uno sguardo splendido, di misericordia, di cura, di pazienza, carico di promessa; e dentro questo sguardo vediamo tutto in modo diverso, perché capiamo che ciò che ci sta alle spalle, ciò che abbiamo tra le mani e ciò che ci attende è dentro un disegno di provvidenza. Una provvidenza che ha cura amorevolissima della nostra vita. Una cura che si perde nell’eternità. Perché supplichiamo il Signore che accresca in noi la speranza? Perché vivere senza speranza o con una speranza piccola non è bello; mentre vivere con speranza, con una grande speranza è bello. È bellissimo!
E come per la fede, anche la speranza cambia la nostra vita in meglio. In meglio!
È per questo che la chiediamo: «Signore accresci la nostra speranza».
Chiediamo di crescere nella carità. La carità non è semplicemente un voler bene umano. No! Sarebbe troppo poco. Anche perché sappiamo che il voler bene umano, l’amare con le capacità del nostro cuore è qualcosa di tanto fragile: oggi c’è e domani non c’è, oggi è acceso come una fiamma ma domani è spento e senza calore. Noi chiediamo, invece, che il nostro cuore possa essere acceso da quella carità che è lo stesso amore di Dio riversato nei nostri cuori: una fiamma che non si spegne, un calore che non si attenua, una capacità di dono che non viene mai meno e che partecipa delle profondità dell’amore del cuore del Signore.
Perché chiediamo al Signore di crescere nella carità? Perché vivere senza carità o con poca carità non è bello; mentre vivere con carità e con una grande carità è bello, è straordinariamente bello! E la nostra vita cambia davvero in meglio.
È conveniente vivere di fede grande, vivere di speranza grande, vivere di carità grande: perché in questa fede, in questa speranza, in questa carità la nostra vita, anche da un punto di vista umano, fiorisce in tutte le sue potenzialità ed è bella di una bellezza che altrimenti mai potremmo avere o sperimentare. Ecco perché, con il cuore povero, all’inizio di questo anno catechistico diciamo: «Signore accresci la mia fede, accresci la mia speranza, accresci la mia carità. Accresci tutto questo, perché possa fare esperienza di quella bella notizia che è la Tua presenza di salvezza nella mia vita, nella nostra vita».