Il richiamo all’autenticità nel rapporto con Dio, con noi stessi e con gli altri è il tema portante del tempo di Quaresima. Attraverso il cambiamento dei gesti, siamo richiamati a un cambiamento del cuore, a partire dal ravvivato desiderio di una vita profondamente buona. Si tratta di lasciare spazio a un cuore lacerato, non per masochismo, ma per sentire che, al di là delle anestesie con cui ci difendiamo dal dolore (proprio e altrui), dentro di noi esiste la voglia di un mondo differente, più giusto, autentico, fraterno e solare: un mondo verso il quale facciamo fatica a fare anche solo il primo passo. Gesù viene a togliere ciò che ci intralcia, sgombera il cuore, libera i gesti, ravviva l’amore. Quando, convertendoci dal nostro bisogno di tornaconto, lo accogliamo nella nostra interiorità, nel nostro “segreto”, ecco che anche i gesti esteriori acquisiscono spessore e la religiosità diventa trasparenza che lascia intravedere la scintilla divina in noi.