Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?”. Il Vangelo di Matteo che è stato proclamato il mercoledì santo, ci ricorda che la Pasqua, prima di essere celebrata, va preparata.
La prima e fondamentale preparazione è stato il nostro cuore, il nostro animo, evidentemente.
Ma nella domanda e nell’atteggiamento degli apostoli sento e vedo il volto di alcune persone della nostra comunità parrocchiale. Prima delle celebrazioni pasquali che abbiamo vissuto insieme c’è stata la presenza importante di coloro che hanno preparato l’ambiente, cioè la nostra Chiesa, perché si potesse celebrare decorosamente la Pasqua. Anche quest’anno, come in altre occasioni, rinnovo il mio ringraziamento e la mia gratitudine a tutte queste persone che con impegno, dedizione, costanza e passione hanno sistemato, adornato, addobbato e pulito l’ambiente.
Soprattutto sottolineo, mettendo in risalto, i continui interventi necessari di sistemazione tra una celebrazione e l’altra. Dietro ad ogni rito c’è una regia, una macchina organizzativa eccellente.
Un servizio sempre prezioso e talvolta poco gratificato.
Ringrazio anche tutti coloro che, nelle varie celebrazioni pasquali, erano presenti, segno di una comunità viva e partecipe. In modo particolare un ringraziamento a coloro che hanno svolto servizi per rendere più partecipe la nostra preghiera: ministranti, lettori, cantori, organisti.
Questa è stata la Pasqua che abbiamo celebrato, augurandoci una crescita nella santità.