Nel cammino annuale il tempo della Festa Patronale rappresenta un’occasione speciale a livello identitario per la Parrocchia e per l’intero paese, oltre che per tanti nativi di san Fiorano, ora residenti in altri comuni, è il momento in cui ritornare a respirare l’aria del paese natio e gustare la gioia di ritrovarsi con gli affetti.
San Floriano non è solo il Patrono a cui ricorrere una volta l’anno ma un riferimento certo di vita bella, buona e santa che ci mostra come ogni condizione di vita sia propizia per corrispondere all’amore di Dio e per realizzare la propria gioia facendo la sua volontà, nella fedeltà a quanto chiede il Signore. “La santità è il volto più bello della Chiesa”, scrive Papa Francesco, invitando l’intero Popolo di Dio a camminare davanti al Signore con integrità, a non accontentarsi di “una esistenza mediocre, annacquata e inconsistente”, lasciandosi invece “stimolare dai segni di santità che il Signore presenta attraverso i membri del popolo di Dio… che diffondono la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità”.
E se anche i più semplici possono offrirci modelli assai grandi, quanto più un santo come San Floriano, che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale: non rinunciare alla sua identità cristiana e manifestandola con fedeltà anche di fronte al pericolo della propria vita.
In San Floriano noi contempliamo un modello di vita cristiana e di uomo di Dio quanto mai attuale. Vogliamo guardare a Lui per cogliere l’attualità del Vangelo, la gioia del discepolato e della sequela, la bellezza dell’apostolato e della missione, lo stupore dell’appartenenza generosa alla Comunità cristiana e civile.
Questa Festa è anche un’occasione propizia per dire “GRAZIE!!!”.
Grazie a tutti coloro che in questa e in molte atre occasioni donano del loro tempo, competenza e passione alla Comunità Parrocchiale e alla Comunità Civile. È la bellezza dei volontari.
Il nostro Paese, soprattutto la nostra Parrocchia, vivono della disponibilità di questi volti, di questi nomi che mettono in evidenza uno dei aspetti più belli della vita comunitaria.
Dire grazie significa riconoscere e quindi accettare il fatto che si ha bisogno l’uno dell’altro. Concetto che è alla base del vivere sociale.
Ma soprattutto è un sentimento positivo, e genera un atteggiamento positivo verso la vita. Esempi da raccogliere e testimonianze da portare avanti: dimostrano a tutti noi che è possibile costruire una convivenza basata sulla cura e l’attenzione verso l’altro, e verso la propria comunità cittadina e parrocchiale.
Con queste considerazioni auguro a tutti voi di vivere serenamente e con i vostri affetti questi giorni di festa. San Floriano vegli sul cammino della nostra comunità civile e parrocchiale.