Prima confessione

Immagino l’emozione dei fanciulli di avvicinarsi per la prima volta al sacramento della Riconciliazione. Il momento che precede di un anno la prima comunione non è un semplice atto “formale” del percorso di
catechesi del fanciullo, come se fosse un lasciapassare per l’Eucarestia.
È qualcosa in più.
La Prima confessione è un momento certamente vissuto con grande trepidazione e attesa dai fanciulli, ma anche dai genitori che, insieme ai catechisti, hanno un importante compito: accompagnare il proprio figlio
in quel cammino di fede che lo porterà all’incontro con la misericordia del Signore.
Entusiasmo, gioia e consapevolezza di star percorrendo un cammino che li avvicinerà sempre più a conoscere l’amore del Signore.
Sono i sentimenti con cui ci si avvicina e si vive il sacramento della prima  confessione.
Quell’atto in cui, subito dopo il battesimo, ci si spoglia dei propri peccati con Dio chiedendo il suo perdono per poter mangiare del suo corpo, come fatto da Gesù spezzando il pane nell’ultima cena.
Il valore e il significato non solo della parola “perdono”, ma di cosa questo termine comporti nella vita di ogni giorno, ciascuno lo può apprendere dalle relazioni quotidiane, soprattutto dall’incontro sacramentale con la misericordia di Dio. 
Più che parlare di importanza del sacramento della penitenza amministrato per la prima volta ai fanciulli che poi dovranno incontrare Gesù eucaristia verosimilmente l’anno successivo, credo sia bene preparare i fanciulli facendo loro capire che quello che ricevono è un grande dono di Dio partecipato loro attraverso le mani della Chiesa, inoltre esso è anche il primo dei sacramenti che in maniera personale e consapevole vivono nella fede. È necessario dunque che prendano coscienza della bellezza di tale dono a partire dalla gratuità del perdono di Dio che viene richiesto e ottenuto da un cuore altrettanto pronto ad accogliere la misericordia del Padre.
Anche se questo Sacramento non verrà celebrato all’interno di una Celebrazione Eucaristica, la
comunità Parrocchiale è vicina a questi fanciulli con la preghiera, soprattutto con uno stile di vita comunitario in cui le fragilità e i limiti personali vengono superati dal perdono reciproco la cui
fonte rimane sempre l’esperienza sacramentale con Dio.