Ss. Corpo e Sangue di Cristo

Che cos’è l’eucaristia? Forse a questa domanda risponde la Solennità del Corpus Domini.
L’eucarestia è la presenza reale di Cristo, la sua compagnia.
Nel segno del pane Egli intercetta tutte le fami che ci portiamo nel cuore. Un cristiano non eucaristico, cioè un cristiano staccato dell’eucaristia, è un cristiano che si deve tenere questa fame. Un cristiano che guarda Dio da lontano, cioè non lo fa entrare concretamente dentro la propria vita, praticamente significa: se noi non prendiamo la comunione o non abbiamo un atteggiamento profondo nei confronti dell’eucaristia, possiamo al massimo interpretare la nostra fame ma non saziarla. Dio non è uno che interpreta i nostri bisogni è uno che li sazia. Li sazia un po’ alla volta, li sazia in una maniera molto più misteriosa di quella che noi ci immaginiamo, ma in una maniera molto più profonda.
L’eucaristia è un Dio che prende sul serio la fame nostra, la fame di vita, di amore, di senso.
È un Dio che non soltanto guarda o sta a guardare questa fame ma provvede a questa fame e lo fa innanzitutto inchiodando i discepoli cioè noi cristiani a non scappare davanti alla fame della gente perché è attraverso le nostre mani, attraverso la disponibilità delle nostre mani, che quella fame poi viene saziata. Date voi stessi da mangiare.
Non è Gesù a distribuire quel pane, lascia che siano i discepoli. Lui si limita a prendere quel poco che hanno nelle tasche i discepoli, quei cinque pani e due pesci, e li divide, lo fa bastare per tutti.
Il miracolo dell’eucaristia innanzitutto un Dio che prende sul serio questa fame.
Poi prende la nostra povertà la moltiplica e la fa diventare cibo per una folla affamata.
Un cristiano povero di questo cibo, rende povera non solo la sua esistenza ma l’esistenza di tante persone, di una moltitudine che attende una comunità cristiana eucaristica.
Gesù vuole educare i propri discepoli, vuole dire che davanti ai bisogni della gente non bisogna scappare. La gente non bisogna intrattenerla soltanto in maniera amichevole come se stiamo seduti attorno a un tavolino a prendere un tè.
La gente va presa sul serio proprio per la propria fame che è una fame molto più profonda.
Non è semplicemente la fame di pane: è la fame di senso, di amore e di vita.

Per questo il nostro cristianesimo è un cristianesimo eucaristico cioè un cristianesimo che prende sul serio la fame di senso di verità e di amore.
È un cristianesimo a cui Dio ha risposto e a cui ogni cristiano, formato alla scuola eucaristica e sfamato di questo pane, deve prestare le mani perché questo miracolo della moltiplicazione e del saziare la folla possa ripetersi. C’è bisogno del nostro sì, c’è bisogno che ci siano ancora persone disposte a distribuire questi pani e questi pesci.
Dio è uno che agisce sempre attraverso l’umanità di qualcuno ma se non c’è l’umanità di qualcuno questo grande dono e questa grande grazia rimangono sprecati.
È questa la fame che Gesù prende sul serio.