La vita di Marietta, la sua breve vita, il suo sviluppo e la sua conclusione, non hanno spiegazioni logiche, almeno secondo un tipo di logica centrata su di sé. C’è una logica diversa che la spinge a mettere da parte la sua infanzia a trascurare i suoi diritti, a spendersi fino all’esaurimento delle forze, a mettere coscientemente fine alla sua vita a neanche a 12 anni, a vedere accanto a sé il suo assassino. Eppure Marietta non ha fatto che applicare la logica di fede incarnata in famiglia.
Diranno di lei: “Era obbedientissima ai genitori, a lei potevi affidare qualsiasi incarico sostenibile con la sua età. Fin d’allora incominciò a essermi di aiuto nella cura della casa e dei fratelli minori.” Alla morte del papà cominciò a maturare la risposta alla chiamata di Dio. Il papà non avrebbe più sostenuto la famiglia: ma la fede del padre della madre aveva già messo radici nel suo cuore.
Lei dice: eccomi sono a disposizione completa della famiglia. Sono una piccola serva del Signore attraverso il servizio della mia famiglia. “Mamma, tu prendi il posto di papà e io penserò alla casa. Mamma non piangere, coraggio che paura hai; la Provvidenza ci aiuterà, camperemo!” E la piccola Marietta, nove anni e mezzo, si offre volontariamente a servetta di casa. E si vede che lo fa col cuore, diventa mamma, educatrice, lavoratrice, in tutto mettendo dentro ogni piccolo servizio un cuore infinito. Proprio questa scelta la rendeva felice e realizzata. – Sembrava una “farfalletta” ripeteva la mamma, facendo il ritratto più poetico della figlia. Un ritratto pieno di serenità: mai un lamento, un “basta non ce la faccio più” un “tocca sempre a me” un … – Il segreto di tutto è la FEDE. La madre dirà: “La preghiera le era indispensabile come l’aria che respirava”.
La sua forza: “Mamma, quando faccio la Prima Comunione? Io voglio Gesù!”.