Ritorno ancora, ma solo per un attimo, al Grest da poco terminato. Nonostante le bizze del tempo, è stata una bella avventura. Come scritto più volte sul Bollettino parrocchiale (durante lo svolgimento dell’attività estiva), l’argomento attorno al quale si è sviluppato il Grest è stata “la vita come un cammino” lungo il quale si fanno varie esperienze che ci aiutano a maturare e a crescere come persone e come cristiani. Sono tante le strade da cui provengono i nostri bambini e ragazzi: tante quanti sono i loro cammini e le loro singolari esperienze di vita. Tutto questo è una ricchezza … loro sono una immensa ricchezza! Non importa con che motivazioni hanno vissuto il Grest, perché conta di più la capacità che hanno manifestato di mettersi in gioco, la loro disponibilità a crescere insieme. È stata, come sempre, un’esperienza impegnativa, ricca di emozioni, avventure, amicizie. Racchiudere in poche righe tutto quello che abbiamo vissuto significa impoverire la realtà che, è più grande del nostro pensiero e delle nostre idee. Infatti il Grest è più di un centro estivo: è nel piccolo l’immagine di una vita dove si vive quello che normalmente non riusciamo per troppi impegni, scadenze, fretta, stanchezza e anche un po’ di superficialità. Qui abbiamo imparato ad apprezzare le cose piccole, gli incontri, i gesti che passano inosservati ma sono i più belli, le parole che si desiderano ascoltare, gli sguardi che si posano su ciò che ci circonda e che ci sembra tanto bello. Questo e altro è il Grest. Siamo riusciti a viverlo un po’? Non sappiamo! Una cosa è certa: abbiamo capito che è più bello dare che ricevere, è più gratificante servire che essere serviti, ed è più arricchente perdere un po’ del nostro io che voler sempre imporre le nostre idee, i nostri progetti. Anche i ragazzi più piccoli hanno compreso che c’è un modo diverso di trascorrere le giornate estive, non incollati ai cellulari, ma condividendo quello che abbiamo di più caro: la nostra vita. Dentro ciascuno di noi c’è un tesoro prezioso che non si vede ma se abbiamo gli occhi come quelli di Gesù possiamo vederlo e tirarlo fuori. Solo così costruiremo un mondo dove sarà bello esserci e dove ciascuno di noi potrà dare quello che porta nel suo cuore.
Infatti il Grest è un’occasione unica per uscire da se stessi, mettersi in discussione, camminare insieme. L’esperienza del Grest è un vero e proprio percorso di crescita attraverso il quale è data la possibilità di sperimentarsi mettendosi gli uni al servizio degli altri, dove ognuno è chiamato a crescere attraverso il confronto con gli altri, per andare oltre i confini del proprio cammino di vita, oltre le proprie attitudini e certezze. Insomma se vogliamo riassumere che cos’è stato il Grest potremmo dire: educare, educarci, lasciarci educare.
Gli avvenimenti principali che hanno caratterizzato la settimana sono tutti all’insegna dell’allegria e dell’amicizia. Infatti sono nate nuove amicizie, si sono rafforzati i rapporti tra coloro che già si conoscevano ma che la fretta della vita quotidiana non sempre ci permette di approfondire.
La serata finale ha visto insieme genitori e figli. Coloro che hanno pensato e realizzato questo momento ci hanno raccontato, con immagini, alcuni momenti. Canti e balletti hanno rallegrato ed entusiasmato la serata. Alcuni video hanno portato “La Divina Commedia” nella quotidianità del grest. Sento ancora il dovere di benedire il Signore per questo tempo di grazia e chiedere a Dio di ricompensare tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita del Grest.
Il loro nome è scritto nel nostro cuore.
Una cosa spero tutti abbiamo portato via: davvero la vita è un’avventura ricca di sorprese e di occasioni per maturare e diventare più responsabili.