Nelle settimane precedenti abbiamo passato in rassegna il digiuno delle labbra e della lingua, il digiuno degli occhi e poi il digiuno delle orecchie. Oggi parliamo del digiuno del cuore, per vincere il cuore cattivo e malizioso, tipico del fratello maggiore che non sa gioire con il cuore di Dio. Quel fratello maggiore – a cui noi, purtroppo, assomigliamo – alla notizia della festa «si indignò»: è arrabbiato con il Padre, è arrabbiato con il fratello, è arrabbiato con il mondo. Non so come mai, ma le arrabbiature sono un elemento costante nel nostro stato d’animo. C’è pieno di persone arrabbiate con il mondo. Senza avere grossi motivi o semplicemente per motivi generici abbiamo un cuore arrabbiato, polemico, pronto ad aggredire gli altri, anche per piccole cose. È da questo che dobbiamo digiunare, dalla rabbia del cuore. Mi direte: “Quando viene istintivo, che cosa ci posso fare?”. È proprio qui l’impegno della penitenza! Proprio perché ti viene istintivo un moto di rabbia verso le altre persone – perché sbagliano, perché si comportano male, perché rovinano il mondo, perché sono diverse da te – questo atteggiamento deve essere corretto, deve essere curato, deve essere addolcito da un impegno di pazienza, da un occhio buono, da uno sguardo benevolo, da un pensiero di benevolenza. Così impegniamoci a digiunare dalle amarezze, dalle delusioni, dai rancori. Sono tutti sentimenti che sgorgano dal cuore e nascono spontaneamente come le erbacce: siamo amareggiati perché ci è capitato qualcosa, perché ci hanno in qualche modo trattato male o non come volevamo; spesso siamo delusi, da come gli altri si pongono nei nostri confronti; talvolta possiamo nutrire anche un rancore verso qualcuno che ci ha fatto del male. Il cuore rischia di essere pieno di tali amarezze, delusioni, rancori. Bisogna fare pulizia. La penitenza quaresimale ci chiede una pulizia del cuore. È questo il digiuno! Non coltivare i pensieri amari: se anche qualcuno ci ha deluso, dobbiamo avere la capacità di superare quell’atteggiamento di amarezza e di rancore che ricorda il male e che in qualche modo desidera contraccambiare. Digiuniamo da ogni istinto di vendetta, da ogni pensiero cattivo, da ogni ricordo del male che ci possono aver fatto. Quando vengono questi sentimenti nel cuore, questi pensieri nella mente, impegniamoci a toglierli e a non assecondarli, questo è il digiuno! Togliere dalla nostra mente tutto ciò che è negativo, scacciare i sentimenti maligni, vincere ogni amarezza. Digiuniamo anche dalle preoccupazioni inutili. Molte volte il nostro cuore è pieno di inquietudini e trepidazioni, ci preoccupiamo di più di quel che dobbiamo per tante cose inutili, talvolta abbiamo anche paura del futuro. Con una grande fiducia in Dio, possiamo togliere tante di queste preoccupazioni inutili. Con il digiuno quaresimale che purifica il cuore, possiamo correggere quell’atteggiamento da fratelli maggiori e riconoscere che, a causa di questo stato d’animo, noi siamo dei figli peccatori. D’altra parte ci impegniamo a rallegrarci, perché Dio ci accoglie, nonostante i nostri difetti. Abbiamo il coraggio di guardare il nostro cuore e di riconoscere che è pieno di male, dopodiché siamo anche contenti perché il Signore continua a volerci bene benché siamo pieni di atteggiamenti negativi. Ma proprio per andare incontro a Lui, che è misericordia infinita, vogliamo digiunare da arrabbiature, amarezze e rancori, da delusioni e preoccupazioni inutili, insomma da tutto ciò che rovina la nostra vita, per poter essere come Lui, grandi nell’amore.