L’uomo è arrivato sulla luna: sembra una grande conquista dell’epoca moderna.
Noi celebriamo qualche cosa di molto più profondo e importante: duemila anni fa l’uomo è andato in cielo – non è andato in orbita, non è andato su un pianeta – è andato nel mondo di Dio: l’uomo è arrivato a Dio. La festa della Ascensione ci ricorda proprio questo: la nostra natura umana – nella sua fragilità – è stata elevata ad altezze eccezionali … veramente l’uomo è andato in cielo e ha raggiunto l’obiettivo: è il grande successo della nostra storia.
Il successo di Gesù è l’evento straordinario che innalza la nostra natura umana e ci dà dignità.
Eppure l’uomo Gesù – salito al cielo – non si è allontanato da noi, anzi è entrato dentro: è diventato ancora più vicino, è diventato parte della nostra vita. Noi dobbiamo imparare a riconoscere questa presenza del Signore Gesù nella nostra vita. Pensate quanto impegno scientifico si mette – da parte della grandi nazioni – per l’esplorazione dello spazio, per poter andare su altri corpi celesti … c’è l’interesse per Marte ad esempio – non solo per conoscere tutte le varie realtà del cielo ma con il desiderio di trovare il modo di andarci sopra. Pensate quanto interesse ha nel mondo la ricerca di altri esseri viventi: ci saranno altri esseri viventi su altri pianeti? C’è interesse a sapere, a incontrare questi eventuali esseri viventi che sono altrove … Noi conosciamo l’Essere vivente che è al di sopra di tutto ed è presente in noi: è il Signore Dio! Ci interessa sapere se c’è? Ci interessa sapere come è? Ci interessa entrare in comunicazione con Lui? Ma che ci importa dei marziani o di eventuali altri esseri che si trovino chissà dove nello spazio! Ci interessa il Signore!
Entrare in comunicazione con lui è veramente il progresso! È il progresso della nostra vita – sarebbe il progresso della nostra società – interessarci a conoscerlo e a comunicare con lui!
Non è un oggetto volante non identificato, è una persona presente ben conosciuta ed è dentro di noi, a portata della nostra esperienza, solo che dobbiamo imparare a riconoscerlo e a comunicare con lui! I bambini imparano a parlare, imparano anche la parole difficili, imparano i concetti e si esprimono per comunicare – per comunicare con papà e mamma, con gli altri amici – abbiamo bisogno di imparare a comunicare. Pensate alla meraviglia dei nuovi mezzi di comunicazione sociale: abbiamo delle possibilità splendide per comunicare con gli altri in tempo reale, mandando fotografie, filmati, registrazioni – cose inimmaginabili solo qualche anno fa! Siamo diventati esperti di comunicazione, siamo andati sulla luna e mandiamo messaggi continuamente … eppure ciò che è più importante è che noi entriamo in comunicazione con l’Essere vivente, Signore della nostra vita, che comunichiamo con Lui! Non ci riusciamo col telefonino, né col computer – sono tutte cose utili e belle – ma la comunicazione vera si fa in altro modo e in questo siamo quasi analfabeti! Incapaci di comunicare con la persona più importante dell’universo … non vogliamo rimanere indietro! Vogliamo imparare questa comunicazione fondamentale, vogliamo che il nostro cuore salga in alto – non resti semplicemente terra-terra, impegnato nelle banalità – vogliamo che il nostro desiderio si elevi, si innalzi! Siamo interessati a conoscere il Signore della nostra vita e desideriamo comunicare con Lui!