Giornata dei missionari martiri

Al principio di ogni missione c’è una vocazione che giunge alle orecchie di chi è pronto ad ascoltare, di chi ha un cuore pronto ad accogliere. La voce del Signore ci raggiunge insieme a quella di tutti i popoli che subiscono soprusi e ingiustizie. È la chiamata ad una vita di prossimità che celebriamo in questa occasione, il mandato che Cristo ci ha consegnato: annunciare in tutto il mondo la Buona Notizia. Il sacrificio dei martiri è il segno tangibile che la propagazione della fede non è una crociata ma un abbraccio di culture, popoli e religioni, la totale disponibilità di sé verso l’ascolto e lo scambio reciproco, il soccorso verso chi è nel bisogno. Quando in queste dinamiche subentra l’odio, ecco che il martire fa la sua comparsa nella storia. Il martirio in odium fidei è l’estrema conseguenza di una fede vera, umana e tangibile. Se scrutiamo le vite dei missionari martiri spesso non troviamo imprese eroiche ma scopriamo gesti grondanti di speranza vissuti nella quotidianità ordinaria con parole che consolano il cuore e una vicinanza che sostiene.