Natività S. Giovanni Battista

La Chiesa festeggia la nascita di Giovanni Battista. E non c’è da stupirsi che il Precursore sia celebrato con tanta solennità! La figura di Giovanni Battista ha sempre meravigliato e sorpreso i discepoli del Maestro, tanto che i testi evangelici sembrano insistere più volte nell’affermare che il Messia atteso era Gesù, e non Giovanni.
Normalmente dei Santi si celebra il “dies natalis” ossia il giorno della morte.
Giovanni è l’unico santo (se si esclude la Beata Vergine Maria, di cui fa memoria della sua nascita l’8 settembre) di cui celebriamo sia la nascita gloriosa nella casa del Padre dopo la morte, sia il giorno in cui nacque alla vita terrena nella nostra storia.
La festa è assai antica: risale al IV secolo e fu fissata la 24 del mese di giugno in considerazione del fatto che, nell’annunciare la nascita di Gesù a Maria, l’arcangelo Gabriele le disse che Elisabetta sua parente fosse al sesto mese. Dunque il Battista sarebbe dovuto nascere sei mesi prima di Gesù. Ovviamente queste date hanno puramente valore liturgico e simbolico, non già storico. Infatti non conosciamo né il giorno né l’anno della nascita di Gesù e, quindi, neppure quelli di Giovanni Battista. Ma a noi interessa solo il fatto relativo alla fede.

Giovanni è l’uomo mandato da Dio; è il santo della speranza e della fiducia in un avvenire
migliore, purché questo sia incentrato sul Cristo e orientato al vero Messia e alla buona novella
del Regno. La sua festa ci ricorda che la nostra vita è tutta e sempre “relativa” a Cristo e si realizza accogliendo Lui, Parola, Luce e Sposo.
Giovanni fu tutto attratto da Gesù, calamitato da Colui che stava per venire.
Giovanni fu colui che capì chi fosse Gesù e ha orientato tutta la sua vita a Lui offrendogli l’umile dedizione dello schiavo, quello di slacciare i sandali del padrone: “Viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure i legacci dei sandali”.
Giovanni Battista è facilmente riconoscibile come modello del discepolo di Cristo.
Per molti aspetti, è una vera icona del missionario.
Il suo messaggio è di perenne attualità: anche oggi il Signore ha bisogno di precursori e di testimoni per costruire un mondo nuovo più umano e più fraterno, più rivolto a Dio con la fede e con le opere. Ciascuno di noi è chiamato a diventare profeta per questo la solennità ci invita a riflettere sul nostro essere cristiani nel mondo di oggi. Quale è la nostra testimonianza della fede che noi professiamo? Quale è il nostro compito, la nostra missione che Gesù ci ha affidato?
Tutti siamo chiamati a preparare le vie del Signore e essere suoi testimoni coraggiosi.
Forse a nessuno di noi sarà chiesto – come a Giovanni – di donare la vita in maniera cruenta, ma a ogni battezzato è chiesto di annunciare Cristo e il suo Vangelo con la forza della parola e con la testimonianza della vita. Ognuno di noi, infatti, deve indicare al mondo il Cristo vivente e operante nella Storia di ogni tempo e deve farlo soprattutto con una vita che sia sequela coerente, testimonianza incisiva e fedele della vita buona del Vangelo.
Tempi nuovi chiedono modi nuovi di vivere ed annunciare il medesimo e immutato Vangelo di Gesù Cristo. Come Giovanni Battista prepariamo anche in noi:

  • un cuore deciso nel realizzare il progetto che Dio ha su di noi:
  • un cuore umile, tanto da non considerarci neppur degni di sciogliere i legacci dei calzari di Gesù
  • un cuore fedele fino alla testimonianza coerente e generosa per vivere il Vangelo con tenacia a convinzione.