«Nascono due figli a Giuseppe prima che venga la carestia. Il primo che chiama Manasse: “Perché — disse — Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre” e il secondo Efraim “Perché — disse — Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”.
Manasse ed Efraim con un rito interessante vengono adottati da Giacobbe.
Egli è alla fine dei suoi giorni, sapendo che Giuseppe viene a trovarlo con i due figli Manasse ed Efraim, si siede in mezzo al letto».
L’origine della benedizione dei bambini è biblica. Quando Giuseppe condusse i suoi figli da suo padre per ricevere la sua benedizione, li mise davanti a Giacobbe nell’ordine in cui erano nati: Manasse a destra ed Efraim a sinistra. Ma Giacobbe incrociò le mani e mise la mano destra sulla testa di Efraim. Quando Giuseppe protestò dicendo che Manasse era più vecchio, Giacobbe gli disse che Manasse sarebbe stato alto ma che Efraim lo avrebbe superato.
Giacobbe benedisse i suoi nipoti, Efraim e Manasse, figli di Giuseppe, incrociando le braccia e imponendo la mano destra sul capo del più giovane.
È un comandamento per i genitori ebrei benedire i loro figli il sabato e i giorni di festa, prima del pasto serale. L’usanza di benedire i figli è antica e risale secondo la tradizione a Giacobbe.
Le famiglie possono stabilire un loro proprio rituale. Generalmente per la benedizione dei ragazzi si dice: «Possa tu essere come Efraim e Manasse», mentre per le ragazze si dice: «Possa tu essere come Sara, Rebecca, Rachele e Leah». Poi si aggiunge: «Che il Signore ti benedica e ti conservi. Che il Signore ti illumini della sua luce e ti accordi la sua grazia. Che il Signore diriga il suo sguardo verso di te e ti dia la pace».
Anche Gesù benediceva i bambini: «“In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”. Prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro» (Mc 19, 13-16).
È un gesto che aveva imparato da Giuseppe che lo benediceva ogni sabato.
Cosa significa benedire? Già dal verbo latino si può avere un’idea chiara: bene-dicere, dire bene di qualcuno o qualcosa, invocare il bene da Dio. É una lode di Dio per ottenere aiuto e protezione ed è anche una benedizione che sale dalla terra per benedire Lui che è l’Amore sommo: «Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode» (Salmo 66,8). San Paolo, unisce le due benedizioni, ascendente e discendente, all’inizio della Lettera agli Efesini: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (1,3).
Venerdì 6 gennaio
alle ore 15.30: BENEDIZIONE DEI BAMBINI IN CHIESA
Al termine, all’oratorio, TOMBOLA PER TUTTI … e MERENDA PER I PIÙ PICCOLI