Sostegno ai Progetti dei Lavoratori Credenti

Sabato 20 e domenica 21 a Corno Giovine

Il ricavato andrà a sostenere i progetti di

  • Padre Bahjat Karakach,
    parroco ad Aleppo (Siria)
  • Betlemme a AIDA
    Bambini disabili
  • Jenin la gente di Gaza
    sostegno ad Asilo
  • Con il SERMIG di Torino,
    aiuti all’Ucraina
  • Padre Paolo Bergamaschi, originario di Secugnago,
    a servizio di poveri in Italia
  • Daniela Migotto, originaria di San Martino in Strada
    impegnata con Action for yout in Camerun.
  • Elena Gaboardi, originaria di Bertonico,
    in Mozambico con CUAMM – Medici con l’Africa

Nel Cuore dell’inverno

Concerto di Natale 2025

‘Nel cuore dell’inverno’. Un titolo suggestivo ed evocativo per il concerto di Natale nella Chiesa di San Fiorano. L’appuntamento è per domenica 21 dicembre, alle 18. A esibirsi il coro prestigioso e di esperienza più che ventennale della Facoltà di musicologia dell’Università di Pavia, sede di Cremona, diretto da Margherita Bellini e con Rosa Romeo all’organo. Ricco il repertorio, a partire da In the bleak midwinter di Gustav Holst, che ha dato ispirazione per il titolo del concerto. Al termine, apericena per tutti in oratorio. Vi aspettiamo numerosi!

Maria: quello che noi saremo

Occorre uno sguardo completo alla storia della salvezza per dare la giusta collocazione a Maria. Questa figura di madre non è comprensibile se la isoliamo dalla sua concretezza di donna ebrea, vissuta a Nazaret, duemila anni fa. Se si deve parlare della donna coronata di stelle, tutta santa, assunta in cielo, bisogna anche ricordare la fanciulla di Nazaret, donna di lavoro e donna di fede. È necessario evitare di presentare solo i privilegi della Vergine. Maria è stata chiamata «icona escatologica della Chiesa». Questo vuol dire che Maria è in anticipo quello che anche noi saremo. Sarebbe un errore mettere la Vergine su un piedistallo troppo alto e isolato. Viene annullato il suo messaggio, se, a forza di ammirarla, la allontaniamo dalla stirpe di Adamo, dal popolo dell’Alleanza. Maria non è una dea né una donna divina né una superdonna: è una madre, e ogni madre desidera avere figli che le somiglino. Se non ci auguriamo di somigliare alla Madre, praticamente rinneghiamo la sua maternità. Una madre ha molta pazienza, una madre è instancabile; con i figli ritardati o difficili, essa è più madre.
La maternità non è un onore ma una responsabilità. Non pensiamo a Maria come a una regina tanto inaccessibile da riuscirci inimitabile: essa invece è un esempio quotidiano. Certo, Maria ha avuto il privilegio dell’Immacolata Concezione; vuol dire che è stata concepita battezzata; a noi Dio concede la stessa grazia con il battesimo. Non ha avuto il peccato originale; neppure noi lo abbiamo più. Non è stata esente dalla sofferenza e dalla morte: come noi. È stata assunta in cielo: questo significa che Maria è la primizia, l’annuncio di quello che riguarda tutti. I nostri corpi sono destinati alla vita eterna. Pensare a Maria come fidanzata, come moglie, come madre, come vedova, in cammino nel buio luminoso della fede, sorretta da una grande speranza, non è facile. Maria, infatti, ha duemila anni di storia. Santi, poeti, artisti ne sono rimasti tanto affascinati fino a idealizzarla, stilizzarla, divinizzarla: divenuta una dea, naturalmente non ha più senso per l’uomo.
Eppure dal vangelo emerge una donna pienamente inserita nella vita e nella storia: per questo dico che solo una madre (e una madre che abbia visto morire suo figlio!) può comprendere in pieno la vita e il messaggio di Maria, perché il cristianesimo non è una teoria ma una passione, non è un’ideologia ma un’esperienza, è vita da vita. Maria è vissuta in terra di Nazaret; i suoi gesti e pensieri soggiornavano nel perimetro del concreto; anche se l’estasi era un’esperienza frequente, Maria era lontana dalle astrattezze dei visionari, dalle evasioni degli scontenti, dalle fughe degli illusionisti: conservava il domicilio nel terribile quotidiano.
Se sottolineo questa «ferialità» in Maria, se per un attimo tolgo l’aureola e spengo i riflettori, è per vedere quanto è bella Maria a capo scoperto; è per misurare meglio l’onnipotenza di Dio. All’interno della casa di Nazaret, tra pentole e telai, tra lacrime e preghiere, tra gomitoli di lana e rotoli della Scrittura, Maria ha vissuto gioie senza malizia, amarezze senza disperazioni, partenze senza ritorni. Festa dell’Immacolata: non un giorno per fare festa, ma una festa per riflettere su una donna uguale e diversa da tutte le altre. E imitarla, perché la vera devozione è quella che porta all’imitazione.

Giubileo delle Persone con disabilità

La Commissione Disabilità dell’Ufficio Catechistico Diocesano (UCD) ci invita a partecipare al Giubileo delle Persone con disabilità che si terrà il 3 Dicembre 2025 a Lodi. Questo appuntamento rappresenta un’occasione preziosa per celebrare la dignità e il protagonismo che le Persone con disabilità hanno all’interno della nostra comunità ecclesiale diocesana. Sarà un momento di incontro, preghiera, condivisione e festa, in cui potremo rafforzare il nostro impegno a costruire una Chiesa sempre più inclusiva e accogliente per tutti. L’invito è rivolto a tutte le Persone con disabilità presenti nelle Nostre parrocchie, alle loro famiglie, alle Associazioni che operano nel Vostro territorio e che si dedicano alle persone con disabilità, ai catechisti, agli operatori pastorali e a chiunque possa essere interessato.

Don Mario Bonfanti
Commissione Disabilità