I monti di Dio: Sinai-Oreb

1 Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?

Salmo 121

In questo mese la nostra riflessione sarà a questo primo  Monte. Cosa scopriamo fermandoci su questo monte?

Il fuoco della presenza di Dio (2)

È sul monte Oreb, nel fuoco della presenza di Dio, che noi dobbiamo incontrarci. Come in quel pruno ardente sul monte Oreb, come lo stesso monte bruciava per la presenza di Dio, così noi dobbiamo bruciare per la presenza di Dio: “Se dico: io non lo menzionerò più, non parlerò più nel Suo nome, c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa, mi sforzo di contenerlo ma non posso” (Geremia 20,9). Il fuoco della presenza e della santità di Dio, se è in noi, deve del continuo purificarci: “Allora io dissi: Guai a me, sono perduto. Perché io sono un uomo dalle labbra impure ed abito in mezzo ad un popolo dalle labbra impure ed i miei occhi hanno visto il Re, il Signore degli eserciti. Ma uno dei serafini volò verso di me tenendo in mano un carbone ardente tolto con le molle dall’altare. Mi toccò con esso la bocca e disse: “Ecco questo ti ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato” (Isaia 6,6-7).

Quando il fuoco è acceso in noi, allora ogni radice velenosa è bruciata. Questo fuoco deve allora essere in noi, se davvero siamo degli uomini e delle donne nati di nuovo, che vivono l’esperienza Pentecostale. La manifestazione classica del fuoco di Dio è lo Spirito Santo. È quest’esperienza che noi dobbiamo anelare, desiderare, bramare con la stessa intensità con la quale abbiamo desiderato la salvezza. Dio desidera donarci quello che ci ha promesso. Analizziamo la nostra vita con obiettività, umiltà e verità e dopo chiediamoci: “Siamo noi saliti sul monte Oreb? È la nostra vita del continuo ripiena del fuoco di Dio? “Il fuoco deve essere mantenuto sempre acceso sull’altare e non lo si lascerà spegnere” (Levitico 6,9).