La divina presenza reale del Signore, questo è il primo fondamento della devozione e del culto al Santissimo Sacramento. La pietà eucaristica non è fondata nel sentimento, ma nella fede.
Altre devozioni, forse, nel proprio esercizio spesso tendono a stimolare maggiormente il sentire, ma la devozione eucaristica precisamente si basa esclusivamente sulla fede, sulla fede pura.
Pertanto, “questo culto di adorazione si fonda su un motivo serio e solido, che l’Eucaristia è già sacrificio e sacramento insieme, e si distingue dagli altri non solo perché comunica la grazia, se non perché racchiude stabilmente il suo stesso Autore.
L’Eucaristia è il più grande tesoro della Chiesa offerto a tutti affinché tutti possano ricevere attraverso essa abbondanti grazie e benedizioni.
Adorare Gesù nel Santissimo Sacramento è la risposta di fede e di amore a Colui che, essendo Dio, si è fatto uomo, si fece nostro Salvatore, ci ha amati fino a donare la sua vita per noi e continua ad amarci di amore eterno.
Il culto eucaristico è sempre di adorazione. Anche la comunione sacramentale implica necessariamente l’adorazione.
Questo ricordava Benedetto XVI: “Nessuno mangi questa carne senza prima adorarla … peccheremmo se non la adorassimo”.
In un altro senso, l’adorazione è comunione, non solo sacramentale, ma sostanzialmente spirituale.
Pertanto, vediamo che l’adorazione non è qualcosa di facoltativo, opzionale, che si può o non si può fare, non è una devozione in più, ma è necessaria, è un dolce obbligo d’amore.
L’adorazione non è un lusso ma una priorità.
Chi adora da testimonianza d’ amore, dell’amore ricevuto e dell’amore ricambiato, e molto di più da testimonianza della propria fede.
