Matera è citta di Maria e della Visitazione. Chi ha messo in movimento Maria per andare a visitare la cugina Elisabetta è stato il fuoco dello Spirito Santo che ha concepito in lei Gesù, cibo di vita eterna. A Matera c’è una spiritualità trinitaria, cristologica, mariana al punto che dal 27 novembre 1954 si fregia del titolo di Civitas Mariae, quando il Consiglio comunale, a seguito dell’Anno mariano, si fece portavoce della richiesta dei cittadini presso il proprio vescovo. Una scelta confermata da S. Giovanni Paolo II, il quale, durante l’Eucaristia celebrata sulla piazza di Matera il 27 aprile 1991, ebbe a dire che questa è la Diocesi della Visitazione e del Magnificat, ampliando questa caratterizzazione mariana all’intera Arcidiocesi di Matera-Irsina. La festa della Visitazione corrisponde alla festa della Madonna della Bruna che a Matera continua ad essere celebrata sempre il 2 luglio nonostante la riforma liturgica.
Nella civiltà contadina i pani lievitati venivano portati nei forni più vicini da alcuni garzoni che passavano a raccoglierli sistemandoli su una tavola posta sulla testa. Per sapere di chi fossero i pani, questi venivano timbrati. Il timbro, con le iniziali del capo famiglia o con un simbolo, era segno di appartenenza.
Il pane diviene così il segno della comunione, della fraternità, dell’appartenenza all’unica famiglia che si nutre dell’unico pane che è sacro, che viene spezzato e distribuito dal capo famiglia ai componenti della famiglia. Esattamente come fece Gesù quando istituì l’Eucaristia.
