Pregare: per chi?

Per le persone che conosciamo che amiamo, che incontriamo quotidianamente. Ma anche per le persone che non conosciamo. Per tutti loro possiamo diventare dei terroristi d’amore, spargendo a piene mani, in un cuor nostro, benedizione e intercessione. Noi non conosciamo le esigenze e i bisogni reali di chi ci sta davanti, ma il Signore sa di cosa hanno bisogno. E non soltanto chiedere per gli altri, ma anche ringraziare e lodare per loro e con loro. Il cuore che prega per gli altri si nutre dello sguardo di Dio sul mondo e lo imita. Certo, non sempre è così facile e ci sono momenti in cui, noi per primi, siamo affaticati e spenti. Allora, in quel caso, pregare per gli altri diventa difficile eppure, inevitabilmente, ci aiuta ad uscire dal nostro guscio, ci impedisce di fare della nostra vita e delle nostre pene il metro di giudizio sull’universo. La tradizione cristiana insegna che la preghiera per gli altri ottiene anche di vedere esaudite le proprie preghiere. Il gesto magnanimo di chi vede prima le necessità del fratello è in piena sintonia con lo stile di Dio. E i Padri della Chiesa ci insegnano che quando preghiamo per gli altri, quando il nostro cuore si allarga alla misura di Cristo, Dio esaudisce anche le nostre preghiere.