Pregare perché?

La preghiera per gli altri è una manifestazione di compassione, anzitutto, e di interesse. Davanti a una persona che vive un momento di crisi, che sprofonda nella sofferenza, che è accecato dalle tenebre e dal peccato, siamo chiamati ad agire, se possibile. Ma, realisticamente, molto spesso non possiamo fare molto. A volte possiamo dare un consiglio, offrire un aiuto concreto, ascoltare uno sfogo. Ma ciò che, senz’altro, possiamo fare, è accompagnare le persone nella preghiera.

Pregare per gli altri, allora, diventa, manifestazione di fede in Dio, di fiducia, di intimità. Parlare dell’amico che sta male, come fanno Marta e Maria, inviando un messaggio a Gesù: “Signore, ecco, colui che tu ami sta male” portare davanti al Signore una situazione di difficile soluzione. La preghiera per gli altri è in piena sintonia con l’atteggiamento di Gesù che, anche nel momento più drammatico della sua vita, non si dimentica di pregare per i suoi discepoli (Giovanni 17), e di pregare per la salvezza dei suoi assassini (Luca 23,24). È una manifestazione concreta di affetto il debordare dell’amore ricevuto da Cristo che si riversa su quanti abbiamo accanto, dopo avere colmato noi.