Il tempo di Quaresima che ci apprestiamo a vivere non è come tutti gli altri. Veniamo da mesi di ferite, fatiche, solitudini, da una sorta di lungo tempo nel deserto che ha lasciato ciascuno di noi e la nostra comunità piena di cicatrici che occorrerà molto perché siano risanate completamente. Ma è proprio in queste occasioni che la liturgia, Parola ed Eucaristia, ci viene in soccorso, aiutandoci a reinterpretare ciò che abbiamo vissuto, e che alcuni di noi stanno ancora vivendo, come un’occasione. Dal rito delle Ceneri, che ci ricorda la nostra fragilità, alle tentazioni nel deserto, che aprono le domeniche quaresimali ricordandoci che Gesù ha accolto su di sé l’intera fatica del cammino umano, fino al Triduo santo e alla notte di risurrezione, questo tempo forte dell’anno è una vera e propria catechesi sull’umano alla luce del divino.
Le celebrazioni e la preghiera personale e comunitaria saranno un piccolo aiuto per tradurre l’ascolto della Parola nella nostra vita. L’orizzonte verso il quale ci muoviamo è quello della Speranza in cui il Dio che ha sofferto con noi e per noi non smette di essere anche colui che ci consola nelle nostre fatiche.