Festa del papà

“Colui che genera un figlio non è ancora un
padre, un padre è colui che genera un figlio
e se ne rende degno”.

Fëdor Dostoevskij

Il pensiero nella solennità di san Giuseppe va anche a tutti i papà. È l’occasione per manifestare un grazie ai papà che rinascono uomini migliori quando prendono per la prima volta in braccio il loro piccolo, e ai papà che si prendono un po’ più di tempo per entrare nel ruolo e per capirne l’importanza; ai papà che lavorano perché non manchi mai il sostentamento alla famiglia, e a quelli che il lavoro lo hanno perso ma il coraggio no, e lottano per non sentirsi sconfitti e per uscirne vincitori, in un modo o nell’altro. E grazie a quei papà che amano le mamme, e riconoscono tutto ciò che compiono, con impegno, dedizione, passione per la famiglia. Grazie ai papà che sono volati via, perché riescono a farsi sentire dai figli anche se non più presenti fisicamente. E grazie a quei papà i cui figli sono volati via, perché vedranno un pezzettino di quel figlio in ogni ragazzo che incontreranno.
Grazie ai papà che un figlio non lo hanno mai avuto, perché spesso dispensano amore ai figli di altri, perché si può diventare padri anche senza esserlo. Grazie ai papà che sbagliano ma che poi lo comprendono e recuperano; grazie ai papà che permettono ai figli di sbagliare lasciando che loro comprendano, e li spronano poi a recuperare. Grazie a tutti i papà, perché il mondo ha bisogno di paternità, ha bisogno che crescano degli uomini e delle donne migliori. E vi auguro questo: l’intelligenza per godere dell’essere padri e l’amore per lasciare in eredità ai vostri figli il meglio di voi.