La contemplazione

Sacratissimo Cuore di Gesù

La ferita aperta è il dato biblico primordiale per il culto al Sacro Cuore di Gesù: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”. Fu questa ferita che Cristo risorto indicò ai discepoli e a Tommaso, e continua a indicare a tutti noi, quasi come un “marchio registrato” della sua risurrezione e della sua presenza fra noi.
La ferita aperta è un invito alla contemplazione: “guardate”. Questo è il primo aspetto della spiritualità del Sacro Cuore di Gesù: contemplare colui che ci amò fino alle ultime conseguenze e che diede la vita per noi.
La contemplazione ci aiuterà a sentirci amati da Dio e a corrispondere a questo amore. 
Una delle forme più importanti della contemplazione è l’adorazione eucaristica.
Nel sacramento dell’Eucaristia, Gesù è presente in mezzo a noi: davanti a lui noi ci prostriamo, come Tommaso davanti al Risorto e, come lui, ripetiamo con fede: “Mio Signore e mio Dio!”
Davanti al tabernacolo, o davanti al Santissimo Sacramento esposto sui nostri altari, possiamo incontrare il Cristo vivo e restarcene come Maria di Betania in adorazione silenziona e in ascolto.