Una festa antichissima. Come riportato sul Messale Romano, questa festa è tra le più antiche ed accomuna, con sfumature differenti, l’Oriente e l’Occidente. La recente definizione dogmatica (1950) non è dunque una innovazione, ma un riconoscimento di una lunghissima tradizione, prima di tutto rituale.
Celebrare la Madre di Dio significa sempre rinnovare la nostra fede nel Cristo, entrare nel mistero cristologico con una sfumatura particolare.
Oggi celebriamo la preziosità del corpo umano (e femminile) nella spiritualità cristiana, la cura di Dio per la Madre, il mistero della morte e divinizzazione promesso nel battesimo ad ogni persona in Cristo.
L’abbondanza dei temi ci aiuti a ritrovare il cuore del messaggio evangelico.
In questo mistero sono presenti cinque dimensioni:
- Aspetto soteriologico: Maria come frutto della redenzione, di ciò che Dio può operare in noi.
- Aspetto cristologico: tutti parteciperemo al Corpo mistico del Cristo risorto.
- Aspetto antropologico: crediamo la risurrezione della carne, e questo dice la dignità sublime del corpo umano. Si può notare che lo si dice in primis di un corpo femminile, da sempre e ancora oggi non rispettato.
- Aspetto ecclesiologico: tutta la chiesa aspira a essere come Maria.
- Aspetto mariologico: Dio è fedele alla promessa di cura fatta alla giovane di Nazaret, condotta attraverso una vita non facile, fino alla partecipazione piena alla gloria del Figlio.