L’adorazione, un consegnarsi di amanti

Davanti a Dio che si rivela, si fa conoscere, propone prospettive inaudite, l’uomo (come Mosé, Isaia, Maria…), comincia a balbettare, si arrende.
La Vergine, dice Luca, “rimase molto turbata”. È il turbamento di chi avverte l’abisso del proprio nulla da una parte e dall’altra rimane affascinato dalla grandezza di Dio che lo riempie e lo vuole esaltare. Non c’è ragionamento che tenga, c’è la resa incondizionata, c’è il silenzio, c’è il consegnarsi all’amato, c’è l’adorazione. Il modo migliore di adorare è consegnarsi, come avviene tra due amanti. L’atto supremo di adorazione per Gesù è stato quando ha detto: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.