La storia della salvezza nasce da questa semplice parola pronunciata da Maria di fronte all’”enormità” dell’annuncio dell’angelo. Siamo chiamati a riflettere sul fatto che questa giovane fanciulla, certamente turbata, si fida immediatamente di quanto le viene rappresentato pur comprendendo, anche se
confusamente e fin da subito, il carico di gioia e di dolore che la scelta di Dio avrebbe comportato per la sua vita. A differenza di quanto noi siamo abituati a fare in ogni frangente importante, Maria non fa alcun calcolo sul futuro, ma vive pienamente il “qui ed ora” dell’oggi mettendosi completamente a disposizione del Signore. Eppure dall’apice di questa vertigine carica di paura e di adrenalina, Maria dice “Eccomi”. Sono qui. Adesso. È l’espressione più bella di tutta l’umanità. È l’affermazione di
chi dichiara di esistere non nel ricordo di ciò che è passato, né nei progetti di ciò che dovrà accadere domani, ma qui ed ora, in questo istante. Il primo vocabolo della nostra fede è quest’Eccomi.
Dovremmo impararlo a pronunciare ogni mattina. Davanti a tutte le circostanze.
Nell’ora della gioia, come in quella del dolore: Eccomi. Sono qui, voglio affrontare, mi voglio fidare. Non capisco tutto ma metto ciò che posso, cioè metto ciò che sono ora.
Santa Maria dell’Eccomi. L’Immacolata è Vergine dell’Eccomi, donna esperta di quell’audacia che in tempi non sospetti ha dato inizio a quel genio femminile dell’impresa, che solo secoli dopo la storia si sarebbe accorta di possedere. Trova anche per noi finanziamenti a fondo perduto della Grazia, e aiutaci a pianificare strategie di intervento intrise di Fede e di Carità.
Donna del primo Sì. Santa Maria è la «donna del primo Sì». Un “Si”, che seppur circondati da migliaia di compromessi possiamo mantenerci coerenti a quel contratto che con la nostra nascita abbiamo stipulato con la storia. Contratto che con il nostro battesimo e cresima abbiamo intriso di impegni forti, tali da non lasciare la storia uguale a come l’abbiamo trovata. E come Maria, possiamo un giorno sentirci degni di stare al mondo perché non abbiamo disertato la nostra fetta di impegno, il nostro irripetibile Sì».