Un noi all’inizio (2)

Magistralmente il narratore biblico educa i suoi ascoltatori-lettori a comprendere il significato profondo dell’esistenza e della dignità dell’essere umano, sottolineando il valore della reciprocità “aiuto che corrisponde”, alla parità “è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa” e alterità con cui può interagire “faccia a faccia”. Al centro del primo noi c’è, dunque, la prima coppia umana o la famiglia, composta da esseri diversi e complementari, un noi chiamato a diventare sempre più grande e fecondo, un noi maschio e femmina, che abbraccia tutta l’umanità, che accoglie e integra la diversità. Dio ha creato l’uomo e la donna per superare l’io individualista e avviare il noi comunione, solidarietà e condivisione. L’essere umano cresce, matura e si santifica nella misura in cui si relaziona, esce da se stesso per vivere un noi con Dio, con gli altri e con tutto il creato, assumendo nella propria vita quel dinamismo relazionale che Dio ha inciso nel creato. La spiritualità della solidarietà globale va verso un noi sempre più grande, fraterno, solidale e sinodale