Apertura del XIV Sinodo Diocesano (2)

La Chiesa è di tutti

Chi sta in alto vede le cose che noi non vediamo. Egli ci crede. Non per nulla quelli che stanno in alto hanno anche il dovere di guidare, e quelli in basso il dovere di obbedire. Lo Spirito però non investe soltanto le cime: si china propizio anche nel fondo delle valli, scopre i casolari e le spelonche degli eremi, e vi pone talvolta, compiacendosene, la sua abitazione. Non è sempre un ospite tranquillo. Ecco che spalanca i cuori, come il vento cui assomiglia, spalanca le finestre, consuma come un fuoco invisibile le cinte e le palizzate di una piccola cultura da manuali. (…) Certo, chi sta in alto, sulla nave, vede meglio, vede tutto. La rotta della nave è nel suo sguardo che spazia. Ma pure il marinaio della stiva, il mozzo, l’ultimo… colui che non ha diritto di mostrarsi sopra coperta, può avvertire gli scricchiolii. Non è necessario che gli diano retta quelli di lassù. «Tu sogni: straparli». «Avete ragione: torno laggiù!». Ma se ci sarà una falla, ci metterà l’anima a chiuderla, perché la Chiesa è anche un po’ sua, perché anch’egli è di Cristo. «Miei sono i cieli e mia è la terra. Miei sono gli uomini: i giusti sono miei e miei i peccatori. Gli angeli sono miei: anche la Madre di Dio e tutte le cose sono mie: anche Dio è mio e per me, poiché il Cristo è mio, e tutto è per me» (san Giovanni della Croce). (don Primo Mazzolari)