Buon anno

1° gennaio. Suona bene, perché davanti abbiamo una pagina bianca tutta da riempire.
Ha in sé il bello dell’intonso, del nuovo, delle mille possibilità che ci si dispiegano davanti quando abbiamo la sensazione di avere tempo. Quella percezione che pervade tutta la vita e che deve fare i conti con una congiunzione necessaria. Quello che è stato, che ben conosci e che non puoi più modificare, e quello che sarà, che non conosci ancora e che hai il desiderio di poter pianificare. Ogni volta che termina un anno e ne inizia uno nuovo mi pervade una briciola di nostalgia per tutte quelle cose che avrei voluto fare, e che non ho fatto. Ma poi c’è il buon proposito di “fare di più” o “fare meglio” e tutto sembra possibile. In realtà più che un proposito, mi piace che sia un progetto. E nei miei c’è sempre una cosa al primo posto. Vivere ogni istante del mio anno avendone piena consapevolezza. Amo il bello, la lentezza, la concretezza delle cose fatte per viverle davvero, e non semplicemente per dire che le abbiamo fatte, guardandole in una fotografia.