Santi Pietro e Paolo (3)

Molto diversa è la vicenda umana e spirituale di Paolo di Tarso, che, a differenza di Pietro, non ha modo di incontrare il Gesù storico lungo le strade della Palestina. Lo incontra invece in modo misterioso, dopo anni di feroci persecuzioni contro la Chiesa. Per una parte della sua vita Saulo (questo il suo nome prima della conversione) è un uomo inflessibile, spietato, e colpisce i Cristiani con una determinazione che sembra sconfinare nel fanatismo. Poi, improvvisamente, accade qualcosa. Tutta la vita dell’Apostolo è segnata da quell’evento.
È difficile per noi capirlo, perché, in realtà, Paolo stesso comprende solo al momento della morte che cosa abbia significato per lui quell’episodio. È la cosiddetta folgorazione sulla via di Damasco.
È quell’incidente di percorso che lo costringe a un cambio di prospettiva. E ad incamminarsi verso una vita nuova: inizia così il suo apostolato. Paolo comprende che il messaggio evangelico non si può limitare alle comunità giudaiche, ma ha una dimensione universale. Con lui la Chiesa si scopre a tutti gli effetti missionaria, aperta ai “gentili”, i pagani, i lontani. Uomo caparbio, infaticabile, di grande cultura, eccellente oratore, Paolo abbandona le sue sicurezze per mettersi costantemente in gioco, spinto da un’unica certezza: «per me vivere è Cristo», come scrive lui stesso nella Lettera ai Filippesi. I suoi viaggi lo portano dall’Arabia alla Grecia, dalla Turchia all’Italia. A Roma viene arrestato, ma per un certo tempo riesce, pur tra mille difficoltà, a predicare. Come Pietro muore martire. 
Le sue 13 lettere, inserite nel canone del Nuovo Testamento, sono un pilastro dottrinale del cristianesimo e un riferimento imprescindibile per i fedeli di tutte le epoche storiche e di tutti i continenti.

La storia dei due santi è decisamente diversa ma entrambi hanno svolto un ruolo essenziale per la costruzione della chiesa che viviamo e che conosciamo. Due vite diverse accomunate dall’amore per Gesù e dall’impegno per diffondere il Suo Messaggio di Fede. A Roma Pietro ritrova Paolo. Non sappiamo se nel quotidiano della testimonianza cristiana, ma certamente nel segno grande del martirio. Paolo, “l’altro”, l’apostolo differente, posto accanto a Pietro nella sua alterità, quasi a garantire fin dai primi passi che la Chiesa cristiana è sempre plurale e si nutre di diversità.