Gesù Cristo Re dell’Universo (1)

“Non è il potere che redime, ma l’amore! Questo è il segno di Dio: Egli stesso è amore. Quante volte noi desidereremmo che Dio si mostrasse più forte… Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini”.

Siamo giunti all’ultima domenica dell’anno liturgico, Anno C.
Domenica prossima comincia un nuovo anno. Intanto l’anno si chiude con una bellissima festa in onore di nostro Signore: la festa di Gesù Cristo re dell’universo. L’espressione “Cristo re” risulta dell’accostamento di due titoli che in realtà indicano la stessa cosa. Cristo è la traduzione greca del termine ebraico “Massiah”, che designa il re, in quanto eletto e consacrato col gesto simbolico dell’unzione. Nella prospettiva veterotestamentaria questo titolo è riservato al discendente davidico che realizza il regno di Dio di giustizia e di pace.
La primitiva comunità cristiana riconosce e proclama Cristo e Signore, Gesù, il discendente della
stirpe di Davide, scelto da Dio per realizzare il suo regno e il dono della salvezza a favore di tutti gli esseri umani. Si tratta essenzialmente della signoria, del dominio, della sovranità di Dio sul mondo.
Il regno di Dio non è dunque un luogo, una situazione o un gruppo di persone, ma è il fatto che Dio regna e le potenze che gli si oppongono (peccato, morte, satana) sono vinte.