Tutto inizia con il Mercoledì delle Ceneri

Con il rito dell’imposizione delle ceneri inizia la quaresima. Questo gesto antichissimo affonda le radici nella storia della salvezza e rimanda sempre a tre significati inequivocabili.
Il primo ha a che fare con la conoscenza della nostra piccolezza. Davanti alla grandezza del creato e all’imprevedibilità delle cose terrene, l’esperienza ci dice che da soli non troviamo risposte adeguate e soddisfacenti.
Il secondo aspetto ha a che fare con il riconoscimento di Dio quale fonte e culmine di tutta l’esistenza, compresa chiaramente quella personale di ognuno di noi. Tu sei il Signore, tu sei il vero punto di svolta della mia vita: riconosciamo Dio come Signore della nostra vita non per lo spauracchio del suo giudizio su di noi, ma per l’amore che lui ha avuto e ha per noi.
Il terzo aspetto riconducibile alle ceneri è la conversione. Tempo di quaresima, tempo di conversione, ma di quale conversione parliamo? Come ben sappiamo, i vangeli ci arrivano nella loro lingua originale che è il greco. In greco il termine usato per dire la conversione è metánoia. Questa parola è composta da due parole, meta cioè oltre, e nous che significa intelletto, pensiero. Con conversione si intende, dunque, soprattutto un oltrepassamento del pensiero comune per arrivare ad un modo diverso di intender le cose, di considerare i valori etici e la vita nella sua totalità secondo il modo di pensare che è oltre e che per noi coincide col pensiero di Dio. In questo senso, il cammino penitenziale di quaresima che la Chiesa ci indica attraverso la preghiera, il digiuno e l’elemosina, vuole proprio creare in noi uno spazio vuoto perché sia riempito dalla presenza di Lui e di conseguenza del suo modo di vedere la realtà.
Signore, so che mi hai fatto come un capolavoro, prezioso ai tuoi occhi, so che senza di te sono ben poco, aiutami a diventare più simile a te e soprattutto a vedere e pensare la realtà come la pensi Tu.