Accompagnare
Illuminata dallo sguardo di Cristo, la Chiesa accompagna, ovvero “si volge con amore a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelle loro vite dando loro il coraggio per compiere il bene”. Accogliere con amore, non deve avvenire a discapito della verità perché un amore senza verità è un inganno.
Parimenti l’annuncio della verità, non può avvenire senza l’amore perché la verità senz’amore è cieca e antievangelica.
L’accompagnamento, allora, assume i tratti dell’equilibrio tra amore e verità, la verità dell’annuncio dell’amore misericordioso di Dio che si rivolge a tutti, soprattutto a chi ha più bisogno di misericordia.
Discernere
La comunità ecclesiale deve evitare giudizi o posizioni che non tengano conto “della complessità delle diverse situazioni, ed è necessario essere attenti al modo in cui le persone vivono e soffrono a motivo della loro condizione”. Nell’accompagnare le diverse situazioni, la Chiesa deve esercitare il discernimento e aiutare le persone a viverlo. Francesco invita ad attuare l’insegnamento di san Giovanni Paolo II riguardo alla “legge della gradualità”. Essa parte dalla consapevolezza che l’essere umano “conosce, ama e realizza il bene morale secondo tappe di crescita”. Attraverso la legge della gradualità – che non è una legge ad personam o una “gradualità delle legge” – la Chiesa-madre accompagna le persone a una progressiva integrazione dei doni di Dio e delle esigenze del suo amore nel loro amore umano e nel loro vissuto quotidiano. Discernere è vedere le sfumature. Davanti alla complessità delle situazioni, Francesco chiarisce che è possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento
personale e pastorale dei casi particolari “poiché il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi”.