Vivere la Quaresima al tempo della guerra (1)

Continua il cammino quaresimale anche per la nostra comunità parrocchiale.  
La Quaresima 2022, oltre a continuare a essere segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid, è funestata dalla guerra in Ucraina che ha scosso anche la vita ecclesiale. Come comunità cristiana non ci stanchiamo, ogni giorno, ad implorare da Dio quella pace che gli uomini da soli non riescono a raggiungere e a costruire.
Continuiamo a usare le «armi della penitenza» e a far sentire «il nostro grido contro la guerra e contro ogni attentato alla vita su tutto il pianeta.

Come dice san Paolo, la Quaresima è «il momento favorevole» per compiere «un cammino di vera conversione» così da «affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male.
In questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza, «non stanchiamoci di fare il bene» vincendo la tentazione «di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui».

Il cammino quaresimale è come una lunga inchiesta interiore, una via per sentire quanta gioia abbiamo nel cuore, quanta pienezza c’è nella nostra esistenza. È come se fossimo chiamati a domandarci se le strade che stiamo percorrendo portano al centro di noi stessi (e non alla dispersione dietro le cose: ecco il digiuno), alla relazione nutriente con gli altri (aperta e accogliente: l’elemosina), alla fiducia in Dio Padre (la preghiera, che non cerca ricompensa ma gode dell’incontro con la Sorgente stessa della vita). Siamo custodi della genuina felicità, ferita dall’autoreferenzialità generata dalla paura o dall’orgoglio, dalla dipendenza dal possesso e dal potere, dalle preoccupazioni vissute senza uno sguardo al Padre che conta anche ogni capello del nostro capo.