Andiamo con gioia alla casa del Signore

“Andiamo con gioia alla casa del Signore” che non è questa chiesa di mattoni ma in quel ” Andiamo alla casa del Signore” orientiamo la nostra vita verso l’eternità beata.
Il fatto di ritrovarci nella nostra Chiesa è gustare la nostalgia dell’incontro glorioso.
Potrebbero abbattere anche questa chiesa e noi non abbiamo nessun problema perché la Chiesa siamo noi che gustiamo la stessa mentalità di Cristo nello Spirito Santo per tendere verso il volto del Padre.
E se riuscissimo a cogliere questo aspetto della festa di oggi, di quella provocazione che Gesù ci dà di essere un culto in spirito e verità, è chiaro che non ci guarderemmo più d’attorno, non guarderemmo a tanti riti…
Il Signore è molto semplice, il Signore guarda solo la nostra persona nella quale Egli con il Padre e lo Spirito Santo abita, anima le emozioni del nostro cuore, ci fa desiderare la sua parola, ma soprattutto ci dà quel gusto alla nostra umanità sacramento della presenza trinitaria.
Noi non amiamo nessun luogo perché noi siamo il luogo in cui il mistero divino si realizza in pienezza e, allora, ci accorgiamo che la vita di tutti i giorni è un meraviglioso culto in spirito e verità.
Gesù ci ha detto: “È venuto il momento ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. L’uomo, che è nato da Dio Padre, gusta il volto del Cristo nella quotidiana docilità allo Spirito e allora ogni frammento della vita, qualunque cosa noi possiamo fare, qualunque aspirazione nasce dal nostro cuore è il culto in spirito e verità! I troppi riti possono far dimenticare il volto di Dio Padre, le troppe prescrizioni ci rendono autoreferenziali e dimentichiamo che il vero culto è la Trinità che opera in noi per cantare eternamente la Trinità. Non c’è momento della nostra vita che non sia un adorare il Padre in spirito e verità e in questo cogliamo lo sviluppo della nostra identità umana.